Barcellona, sei dirigenti si dimettono, sono contro Bartomeu. La replica del club

Barcellona è caos. Sei dirigenti si sono dimessi, contestano la gestione del presidente Bartomeu
Barcellona è caos. Sei dirigenti si sono dimessi, contestano la gestione del presidente Bartomeu

Una notte ad alta tensione, con sei dirigenti del Barcellona dimissionari perché in contrasto con la gestione del presidente Josep Maria Bartomeu. Non c’è pace per la dirigenza blaugrana, la gestione economica per fronteggiare la crisi da Covid-19 è solo il culmine di mesi difficili, dal Barcagate, il caso sulle presunte accuse di spionaggio social ad alcuni dei calciatori più importanti, ci sono ancora indagini in corso. Poi anche le continue voci sul possibile addio di Messi, dissapori mai chiariti. Ieri notte la mossa che disintegra gli equilibri all’interno del direttivo del club catalano.

Sei dirigenti contro il presidente Bartomeu: si dimettono

Lo racconta questa mattina il quotidiano ‘La Vanguardia’, che spiega i contorni di quanto sta accadendo all’interno del club catalano. Sei dirigenti, tra questi due sono vicepresidenti, hanno consegnato una lettera ad un notaio nella quale spiegano le loro ragioni. Ma non è tutto: nella lettera anche parole di addio al Barcelona. Nella missiva c’è scritto così: “Con la presente desideriamo comunicare la nostra decisione. Abbiamo trasferito al Presidente Bartomeu le dimissioni irrevocabili dalla posizione di manager del Barcelona. Abbiamo raggiunto questo punto non potendo invertire i criteri e le forme di gestione del club di fronte alle importanti sfide del futuro, soprattutto, dal nuovo scenario post coronavirus. Dobbiamo anche sottolineare il nostro disincanto con lo sfortunato episodio sui social network, noto come “Barçagate”, di cui abbiamo appreso attraverso la stampa” sostengono.

Nelle righe, come evidenziato e riportato da ‘La Vanguardia’, è evidente che sotto accusa c’è la gestione finanziaria, con il caso sulla riduzione dei salari a dirigenti e calciatori, a causa della crisi per via della epidemia che ha messo in ginocchio il paese e il mondo intero. Ma ci sono anche altre questione interne al club mai chiarite. Nella lettera i dirigenti proseguono così: ” Come ultimo servizio al nostro club, raccomandiamo che non appena le circostanze lo consentano di convocare nuove elezioni che consentano, con tutta l’autorità, di gestire il club nel miglior modo possibile di fronte alle importanti sfide del futuro immediato.

Ultimo ma non meno importante, vogliamo avere un riconoscimento molto speciale e grazie ai nostri colleghi del Consiglio di amministrazione che hanno dedicato e dedicato la loro energia e gli sforzi migliori per il bene del nostro amato Barcelona Football Club. Ringraziamo anche i dirigenti e i dipendenti del Club per il loro supporto e l’eccellente lavoro durante questo periodo in cui abbiamo avuto l’onore di servire il nostro amato Barça.

Un grande saluto a tutti,

VISCA EL BARÇA

Emili Rousaud i Parés, Enric Tombas i Navarro, Maria Teixidor i Jufresa,

Silvio Elías i Marimón, Josep Pont i Amenós, Jordi Calsamiglia i Blancafort ‘

Il comunicato ufficiale del Barcellona

Dopo le pesanti accuse dei dirigenti dimissionari, nel pomeriggio il Barcellona ha diramato questo comunicato sul suo sito. La replica e si valutano azioni legali. “Alla luce delle accuse gravi e infondate fatte questa mattina dal signor Emili Rousaud, ex vice presidente istituzionale presso il Club, in diverse interviste con i media, il Barcellona nega categoricamente qualsiasi attività che può essere descritto come corruzione, pertanto, si riserva il diritto ad intraprendere qualsiasi azione legale.

Infine, le dimissioni dei membri del Consiglio di amministrazione annunciate nelle ultime ore sono dovute a una riorganizzazione del Consiglio, avanzata dal presidente Josep Maria Bartomeu e che sarà completata nei prossimi giorni. Il tutto è un tentativo di affrontare la sfida della fase finale del mandato nel miglior modo possibile, con l’obiettivo di attuare le misure necessarie per preparare il futuro del Club, superando le conseguenze pubbliche dovute alla crisi sanitaria che è attualmente in corso e per concludere il programma di gestione iniziato nel 2010 e il piano strategico che è stato approvato nel 2015″ conclude la nota dei catalani.

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