Hazard, quarantena difficile: il belga svela la sua battaglia

Anche Eden Hazard sta vivendo in casa la quarantena a causa del Coronavirus e in una recente intervista ha svelato qual è la grande battaglia che sta affrontando durante questi giorni di totale emergenza. 

Hazard rivela la sua battaglia durante la quarantena
Hazard rivela la sua battaglia durante la quarantena

Prosegue la quarantena a causa del Coronavirus e restare a casa, durante queste giornate difficili, risulta fondamentale per evitare l’espansione del contagio. Eden Hazard, attaccante del Real Madrid, è fermo dal 22 febbraio scorso a causa di un brutto infortunio alla caviglia e la sua stagione è stata fortemente compromessa. La sospensione dei campionati e delle coppe europee gli ha dato una possibilità in più per riuscire a tornare in campo, puntando anche all’Europeo del 2021.

Nonostante questa speranza, restano giorni difficili anche per l’ex Chelsea, che sta affrontando una battaglia personale. Il belga ha rilasciato un’intervista alla tv RTBF, raccontando come sta vivendo questo momento complicato.

Hazard, la paura dell’attaccante belga durante la quarantena

Hazard, la paura durante la quarantena
Hazard, il timore durante la quarantena

Arrivato in sovrappeso al Real Madrid, come per sua stessa ammissione, Hazard ha rivelato che il cibo è il problema maggiore durante questa quarantena forzata: “Cerco di non andare alla credenza a prendere dolci, ma il tema della dieta è per me complicato. Provo a non mangiare troppo, ma non è facile, la dispensa è qui accanto. Comunque seguo attentamente il programma che mi passa il fisioterapista”. Un problema riscontrato anche da Aaron Ramsey, centrocampista della Juventus, come dichiarato nella giornata di ieri.

L’attaccante dei Blancos ha parlato anche del Coronavirus: “Io non ho paura di prenderlo, ma di trasmetterlo. Potrei curarmi, mentre certe starebbero molto peggio”. Sulla vita quotidiana e il suo infortunio ha concluso: “Noi siamo dei privilegiati, abbiamo un giardino e giochiamo lì con i bambini che possono uscire e poi seguono la scuola via internet. C’è gente che sta peggio e non ci possiamo lamentare. La caviglia? Faccio quello che posso per rinforzarla”.

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