Serie A, Berlusconi contro la ripresa: “Non è un’urgenza”

Berlusconi si schiera contro la ripresa del campionato. In un’intervista rilasciata a ‘Porta a Porta’, il presidente del Monza, ha spiegato le ragioni per le quali ritiene che la ripresa del calcio non sia un’urgenza 

Serie A, Berlusconi contro la ripresa: "Non è un'urgenza"
Serie A, Berlusconi contro la ripresa: “Non è un’urgenza”

“Il calcio e’ una passione importante per gli italiani, ma anche un’attivita’ economica che muove capitali e dà lavoro a tante persone, non solo ai giocatori, ma adesso mi sento di dire che il calcio non e’ un’urgenza”. Così il presidente del Monza, Silvio Berlusconi, in un’intervista rilasciata a ‘Porta a Porta’, programma condotto da Bruno Vespa su Rai 1. L’ex premier ha poi ribadito: “Ci sono molte attività’ più’ indispensabili del calcio che sono ferme”.

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Berlusconi: “Calcio sport di contatto, incompatibile con norme sanitarie”

Berlusconi: “Calcio sport di contatto, incompatibile con norme sanitarie”

Qualora il campionato dovesse ripartire, lo farebbe a porte chiuse. Un’ipotesi, questa, che non piace all’ex presidente del Milan: “In ogni caso non credo che riprendere il campionato giocando a porte chiuse sia una soluzione perché questo tipo di partite sono tristi e falsate”. Aspettare, dunque, per ripartire tutti insieme, tifosi compresi. Questa l’idea di Berlusconi.

Quest’oggi nella videoconferenza indetta da Spadafora si è discusso del protocollo sanitario proposto dalla Commissione medico scientifica della Figc. Un protocollo criticato da molti. Le ragioni sono diverse: si va dai tamponi, al periodo di ritiro forzato, passando per il problema delle trasferte in sicurezza.

Poi c’è la questione distanziamento sociale. Sin quando il vaccino non sarà trovato, l’unica arma che avremo a disposizione per combattere il Covid-19 sarà proprio questa. Il calcio, si sa, è uno sport di contatto. Come si intende far rispettare tale misura anche ai giocatori? Un’osservazione, questa, fatta anche da Silvio Berlusconi: “Comunque sia, anche questo tipo di partite comportano contatti fisici ravvicinati fra i giocatori, contrati, scontri di gioco e non credo sia compatibile con le norme sanitarie. Quindi meglio che ne riparliamo dopo l’estate”.

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