Come andare al mare dopo il lockdown: la proposta fa discutere

A Roma si pensa agli ingressi a turno negli stabilimenti balneari e a un’app per prenotare gli ombrelloni. Lo scenario per andare al mare dopo il coronavirus

Andare al mare dopo il coronavirus: Roma pensa alle vacanze a turno
Andare al mare dopo il coronavirus: Roma pensa alle vacanze a turno

Oggi abbiamo il secondo turno”, “no era ieri, oggi facciamo il terzo“. Non sono conversazioni tra colleghi di lavoro nello stesso reparto in fabbrica. Ma quello che potrebbe succedere in estate nelle case della capitale. Per salvare l’estate, e le vacanze romane, il Campidoglio pensa all’apertura delle spiagge in tre turni: mattina, pomeriggio e sera. L’ombrellone, poi, si potrebbe prenotare con un’app.

Secondo Andrea Coia, presidente della Commissione Commercio del Campidoglio, le differenze nelle abitudini estive ci sono già: anziani e bambini vanno al mare presto la mattina e tendono a rientrare quando il sole è troppo forte, i giovani invece frequentano di più la spiaggia anche il pomeriggio e la sera.

Non ci sarebbero. comunque, criteri di ammissione basati sull’età. Ma è comunque allo studio il contingentamento degli ingressi per ciascun turno in modo da rispettare il distanziamento sociale, anche al mare. E non si esclude una turnazione anche per entrare in mare a farsi il bagno.

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Roma, i turni per andare al mare

Andare al mare per turni e un'app per prenotare gli ombrelloni
Andare al mare per turni e un’app per prenotare gli ombrelloni

Dalla videoconferenza tra Coia e i vertici dell’amministrazione municipale di Ostia, per facilitare l’organizzazione e la gestione del sistema si pensa ad un’applicazione che permetterà ai cittadini di prenotare l’ombrellone.

Vista anche la riduzione del numero totale di posti disponibili, ha detto Coia a Fanpage.it. “non sarà possibile prenotare troppi posti e verrà data priorità alle categorie più fragili, come i disabili”.

Sembra invece ormai tramontata l’idea delle barriere di plexiglas tra un ombrellone e l’altro, bocciata tanto dagli amministratori quanto dai titolari degli stabilimenti.

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