Fase 2, quando non serve la nuova autocertificazione: i casi

La Fase 2 e la progressiva fine della quarantena porta da oggi diverse novità: tra queste la fine dell’obbligo dell’autocertificazione, che in alcuni casi non dovrà più essere usata

Da oggi comincia la Fase 2, che porterà gli italiani verso la fine della quarantena. Il “Lockdown” restrittivo è di fatto terminato, l’apertura di molte attività lavorative porta una novità importante per gli italiani. Ci sono nuove regole da rispettare in tema autocertificazione: c’è un nuovo modulo da utilizzare e sono cambiate le casistiche da utilizzare. Ma la novità importante è che in diversi casi l’autocertificazione non dovrà più essere utilizzata. Ecco quali: il modulo di autocertificazione non dovrà più essere utilizzato per recarsi al lavoro, perché sarà sufficiente esibire il tesserino lavorativo o la tessera dell’azienda. Insomma, basterà dimostrare di recarsi effettivamente al lavoro.

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Fase 2, l’autocertificazione non serve più per lavoro e sport

Inoltre, l’autocertificazione non sarà più necessaria per lo svolgimento di attività sportive, ma anche per le passeggiate nei pressi della propria abitazione. Per tutte le altre attività l’autocertificazione rimane richiesta e dovrà essere esibita per eventuali controlli, ma il modulo è cambiato: ci sono meno indicazioni da dare, e si parla genericamente di “situazioni di necessità”. C’è anche la possibilità di andare a far visita ai famosi “congiunti“, ma anche in questo caso bisognerà indicarlo nell’autocertificazione. Resta l’obbligo, come al solito, di indicare il luogo di partenza e quello di destinazione in ogni spostamento. Ma per recarsi al lavoro e tornare a casa l’autocertificazione finalmente non è più necessaria: anche se poco a poco l’Italia prova a tornare alla normalità.

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