Dinamo Dresda-Hannover rinviata per positività calciatori: un allarme per tutti

Il calco trema: due giocatori della Dinamo Dresda sono risultati positivi al coronavirus. La squadra sarà costretta ad osservare due settimane di quarantena. Il club salterà la sfida contro l’Hannover

Dinamo Dresda-Hannover rinviata per positività calciatori: un allarme per tutti (Getty Images)
Dinamo Dresda-Hannover rinviata per positività calciatori: un allarme per tutti (Getty Images)

Dopo il via libera delle cancelliera Angela Merkel, giovedì scorso, la Federazione tedesca ha annunciato che, a partire dal 16 maggio, riprenderanno sia la Bundesliga che la Zweite Liga. Una decisione, questa, che era nell’aria, ma che non ha mancato di suscitare qualche perplessità. Sì, perché, negli ultimi giorni, squadre come il Colonia o il Borussia Monchengladbach hanno registrato nuovi casi di positività al virus. Tre i giocatori biancorossi risultati positivi al tampone contro il Covid-19, e due quelli dei ‘Die Fohlen’.

A quanto pare, però, i casi non sarebbero finiti qui. In serata, infatti, è giunta notizia che, dopo il terzo ciclo di tamponi, anche tra le fila della Dinamo Dresda (club di Zweite Liga) sono risultati positivi al coronavirus due giocatori.

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Dinamo Dresda, giocatori in quarantena. Si va verso un nuovo stop?

Dinamo Dresda, giocatori in quarantena. Si va verso un nuovo stop?

Vista la situazione, le autorità sanitarie della città hanno ordinato al club di sottoporre l’intera squadra ad un periodo di 14 giorni di isolamento. La Dinamo Dresda, dunque, sarà costretta a saltare il match in programma il 17 maggio contro l’Hannover, così come il successivo contro il Furth. “Siamo in contatto con le autorità sanitarie per coordinarci in merito alle prossime fasi. Non potremo allenarci e partecipare alle competizioni per 14 giorni”, ha dichiarato il ds della squadra tedesca, Ralf Minge. Nel frattempo, la Lega è stata informata dell’accaduto e lunedì deciderà quali contromisure adottare.

A questo punto ci si chiede quali possano essere le sorti della Bundesliga. Il protocollo tedesco, infatti, prevede espressamente che qualora un giocatore dovesse risultare positivo, solo quest’ultimo dovrà osservare un periodo di isolamento forzato. Gli altri, invece, potranno continuare ad allenarsi e a giocare, venendo comunque monitorati con costanza. Quanto successo stasera, però, apre uno scenario totalmente inaspettato che potrebbe cambiare le carte in tavola.

Nei giorni scorsi è emerso che anche la Liga avrebbe intenzione di seguire l’esempio tedesco. Anche in Spagna, infatti, si starebbe pensando, in caso di nuovi contagi, di isolare solo la persona coinvolta, lasciando che il resto della squadra prosegua gli allenamenti. Diversa, invece, la situazione in Serie A. Dopo giorni in cui si è detto che il modello tedesco non debba essere seguito perché non sicuro per la salute degli atleti, l’altro ieri, Vincenzo Salini, membro della commissione medico scientifica della Figc, al termine dell’incontro con il Cts a sorpresa ha detto: “Abbiamo specificato meglio le regole di cui tener conto e soprattutto cosa si fa in caso di positività, perché quello è il problema vero. Si farà come in Germania, si isolerà il positivo e poi si testeranno gli altri“.

È di un parere diverso, invece, la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, che, ai microfoni di ‘Radio Punto Nuovo‘, ha bocciato il documento tedesco: “scegliere un modello che porta il contagio a tutti, non è così lungimirante quel modello. Prima o poi non solo ci si ferma, ma ci si ferma facendo un grande danno alla salute degli atleti”. 

Ancor più incerta, poi, la situazione in Premier League, dove, come riferito dal Sun, le società avrebbero intenzione di lasciare ai giocatori la facoltà di decidere cosa fare nel caso in cui un loro compagno dovesse risultare positivo al Covid-19. Karren Brady, vicepresidente del West Ham, ha sottolineato la diversità d’intenti attualmente presente in Premier: da una parte ci sono i top club desiderosi di portare a termine la stagione, dall’altra, invece, le squadre minori all’apparenza più scettiche all’idea di un possibile ritorno in campo. “Dovremo trovare i giusti compromessi -ha spiegato la baronessa- solo dopo potremo dire di essere pronti a scendere in campo di nuovo”.

Insomma la situazione è tutt’altro che chiara. O meglio, lo era. Malgrado le perplessità, la linea tracciata dalla Lega tedesca sembrava essere quella più idonea per garantire il ritorno in campo, ma dopo la decisione adottata dalla Dinamo Dresda si ha la sensazione che si sia tornati di nuovo al punto di partenza.

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