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Calcio

Serie A, ESCLUSIVO Lotti: “Il calcio deve ripartire. Spadafora si assuma le sue responsabilità”

Il 28 maggio sarà il giorno decisivo per stabilire se  e quando ripartirà il campionato di Serie A. Il Ministro per lo Sport Spadafora incontrerà i vertici del calcio.

L’ex Ministro dello Sport Luca Lotti è un sostenitore della ripresa del calcio (Getty Images)

L’ipotesi di ripartenza è il 20 giugno, ma Figc e Lega Calcio sperano che possa essere anticipata al 13. La conclusione del campionato entro il 20 agosto. Ripresa, Spadafora e riforme sono tra gli argomenti contenuti nell’intervista rilasciata in ESCLUSIVA a CalcioToday.it , dal deputato PD Luca Lotti, Ministro per lo Sport durante il Governo Gentiloni

Lei è uno dei fautori della ripresa del calcio. Perché?

“Io appartengo alla categoria delle persone che chiedono di far ripartire il Paese, convinto che il sistema economico dell’Italia abbia bisogno di tornare a correre. Ovviamente in sicurezza. Il calcio e lo sport in generale rientrano in pieno in questa riflessione, per il loro valore sociale, culturale ed economico”.

Il 28 maggio il Ministro per lo Sport Spadafora incontrerà i vertici del calcio per stabile se e quando ripartire. Non crede si stia perdendo troppo tempo?

“L’importante non è tanto la data, quel che conta per chi fa politica è decidere. Al netto delle garanzie di sicurezza sanitaria, mai come in questa fase la politica è chiamata ad assumersi responsabilità e a decidere”.

La ripartenza comunque sembra più vicina. Opposizione a parte, oltre a lei altri esponenti della maggioranza si sono schierati in favore della ripartenza. Il sottosegretario alla Salute Zampa si è detta ottimista. La politica è stata determinate per invertire la rotta che qualche settimana fa sembrava portare allo stop?

“La politica è confronto, alcune volte scontro, ma deve essere sempre dialogo e mediazione. Alla fine mi pare che il Governo, se venisse confermata la sua premessa, sia arrivato ad una decisione più che sensata”.

Il Consiglio federale ha stabilito che proverà a concludere i campionati professionistici regolarmente. Piano B i playoff, in caso di stop definitivo classifica da definirsi in base a oggettivi coefficienti correttivi. Concorda?

“Come quando ero Ministro per lo Sport, così come oggi, penso che le Federazioni sportive debbano essere autonome nelle loro decisioni interne. Se mi chiede un’opinione personale, credo sia una decisione giusta”.

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Serie A, ESCLUSIVO Lotti su Spadafora, diritti tv, riforma del calcio

Lotti invita Spadafora a dare il via libera per la ripresa del calcio (Getty Images)

Spadafora tempo fa disse che il calcio vive in una bolla. L’ex Premier Renzi lo attaccò duramente. Qualcuno sostiene che il Ministro non abbia a simpatia questo sport. Come giudica il suo  operato?

“Non posso credere che il Ministro per lo sport non abbia simpatia per il calcio. Quanto alla bolla sono sincero, non ho capito a cosa si riferisse. Detto questo, per garbo istituzionale non giudico il mio predecessore. Ma questo non mi impedisce di lavorare in Parlamento per migliorare i provvedimenti governativi”.

Uno dei temi più battuti nel calcio è quello relativo ai diritti tv. La legge Melandri va cambiata?

“Questa legge, nei criteri di attribuzione dei diritti televisivi ha già avuto un’importante modifica positiva. Altro discorso riguarda la prima parte della “Melandri” e le regole per l’assegnazione dei diritti anche alla luce di quanto potrebbe accadere alla Lega di Serie A, con l’eventuale ingresso di un fondo che pare voglia investire 2 miliardi di euro. Vedremo cosa accadrà”.

Dopo questa emergenza ritiene che il calcio vada riformato e in che modo? 

“Il calcio e lo sport, ma mi consenta di dire tutto il Paese, anche prima di questa emergenza avevano bisogno di riforme. Se questa può essere l’occasione ben venga. Le idee sono tante e non tutte in capo alla politica. Penso per esempio alle infrastrutture, alla troppa dipendenza dei bilanci dai ricavi derivanti dai diritti tv, ad una maggiore attenzione per lo sport di base. Restando sul calcio, è necessaria la riforma dei campionati, con una netta diminuzione delle società professionistiche. Il tutto come un sogno ancora più ampio, riscrivere meglio la legge 91/81”.

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Giampietro Quintiliano

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