Serie A, orari dei match alla ripresa: spunta un’ipotesi marzulliana

Il 28 maggio si decideranno le sorti della Serie A. Il campionato in corso dovrebbe riprendere, dopo la momentanea sospensione per la pandemia, o il 13 o il 20 giugno prossimo. Ancora da chiarire, inoltre, la questione legata agli orari dei match. Prende corpo l’ipotesi degli incontri in tarda serata.

Serie A, al vaglio l'idea dei match in notturna (Getty Images)
Serie A, al vaglio l’idea dei match in notturna (Getty Images)

Continua la bagarre intorno alla Serie A, domani è il giorno decisivo: il 28 maggio, infatti, in una riunione definitiva fra esponenti di Governo e Lega Calcio si decideranno le sorti del campionato in corso (momentaneamente sospeso a causa della pandemia da COVID-19). Le date, ormai, le sappiamo bene: si potrebbe riprendere o il 13 o il 20 giugno prossimo. Anche se, nei giorni scorsi, è arrivata una brusca frenata da parte del Cts piccato per le notizie approssimative e talvolta fallaci che erano circolate circa la durata della quarantena.

Serie A, prende corpo l’idea dei match in notturna

Serie A, concreta l'idea dei match in notturna (Getty Images)
Serie A, concreta l’idea dei match in notturna (Getty Images)

Tuttavia, la questione non è solo questa: prosegue, infatti, lo stato d’incertezza su quando eventualmente disputare i match. Sono stati proposti – in accordo con le televisioni di riferimento (anche loro sul piede di guerra con la Lega di A) – tre slot di riferimento con altrettanti orari. 17.00, 19.15, 21.30. Questa la scala iniziale.

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Giocare di pomeriggio sembrerebbe essere un’ipotesi esclusa a priori. Anche sul tardi. Le temperature, in tal caso, diverrebbero un fattore importante e potrebbero ridurre i calciatori in condizioni tutt’altro che raccomandabili vista la situazione medico-sociale che il Paese – suo malgrado – sta vivendo. Permane quindi l’idea di giocare alle 21.30, 22.00 al più tardi.

Questa scelta andrebbe a riprodurre il modello che, in qualche maniera, vorrebbero riproporre in Spagna: potrebbe essere, dunque, la soluzione migliore con il rischio però – anche qui la condizione fisica e il dispendio di energie dei singoli interpreti non ne gioverebbe – di giocare veri e propri match in notturna che potrebbero finire addirittura dopo le 23.00. Il nodo orari, dunque, persiste: le alternative non mancano, bisognerà capire fin dove gli addetti ai lavori sono disposti a spingersi per rintracciare una soluzione che possa – in qualche maniera – accontentare tutti. Questa, senza dubbio alcuno, è l’impresa più ardua.

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