Serie A, riduzione quarantena: Vaia indica la soluzione

Francesco Vaia, membro della commissione medica della Figc, durante un’intervista al Corriere dello Sport, ha indicato la strada da seguire per tentare di ridurre la quarantena

Serie A, riduzione quarantena: Vaia indica la soluzione
Serie A, riduzione quarantena: Vaia indica la soluzione (Getty Images)

Dopo la Bundesliga, anche la Serie A si prepara a tornare in campo. La scorsa settimana il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, ha dato il via libera alla ripresa del massimo campionato italiano. “Se riparte il Paese è chiaro che deve ripartire anche il calcio”. Una frase, questa, che nel corso di questi mesi il ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport ha pronunciato più e più volte. E vista l’evoluzione degli eventi, verrebbe da dire che la parola sia stata mantenuta. La Serie A riaprirà i battenti il 20 giugno, quando si giocheranno i recuperi della 25.a giornata. Prima del campionato, però, ripartirà la Coppa Italia. La Lega, per ora, in attesa dell’ok del governo, ha fissato solo la data della finale: 17 giungo.

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Serie A, Vaia: “Mettere sotto monitoraggio il ‘gruppo squadra’”

Serie A, Vaia: “Mettere sotto monitoraggio il ‘gruppo squadra’” (Getty Images)

Il 20 giungo, dunque, la Serie A riaprirà i battenti. Ma lo farà tra mille incertezze. Alla finestra, infatti, c’è la paura di un nuovo stop. Sì, perché il nuovo protocollo approvato dal Cts, nella parte dedicata alle questioni ‘strettamente mediche’, richiama il documento valevole per gli allenamenti. Ergo, in caso di nuova positività, il giocatore interessato dovrà rispettare 14 giorni di quarantena, mentre il resto del ‘gruppo squadra’ sarà costretto ad osservare due settimane di isolamento fiduciario in ritiro. Una misura, questa, che preoccupa. Il rischio che il campionato venga sospeso di nuovo, infatti, è dietro l’angolo. Non a caso, la Figc, in attesa di un segnale dal Cts, ha già preparato due piani alternativi: playoff/playout e cristallizzazione della classifica in caso di stop definitivo.

Chi è apparso piuttosto critico nei confronti delle modifiche apportate al protocollo è Francesco Vaia, membro della commissione medica della Figc. Per il direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani revocare il ritiro obbligatori presso il proprio centro sportivo è stato un errore: “Il gruppo squadra poteva essere messo in un centro sportivo e in 15 giorni fare uno screening generale, così da avere la quasi certezza di avere un gruppo negativo. Quando si sceglie un’altra strada che è quella di mandarli a casa, il soggetto ha una sua vita relazionale. Oggi abbiamo una curva bassissima, ma comunque ci sono dei positivi. Se la decisione a monte è sbagliata, a valle diventa difficilissimo metterci mano”.

Vaia, poi, ha aggiunto, indicando la strada che si potrebbe seguire per cercare di intercettare per tempo nuovi positività: “L’unica cosa di buon senso da poter fare è mettere sotto monitoraggio, un contact tracing, tutto il gruppo. A oggi, di fronte la decisione del CTS, è evidente che sia frutto delle divisioni di chi la voleva cotta e chi cruda”. 

Riduzione quarantena, Della Frera: “Test salivari, ma devono essere validati”

Oppure, in alternativa si potrebbe seguire la strada suggerita da Walter Della Frera, anche lui membro della commissione medica della Figc, che, sempre al Corriere dello Sport, ha posto l’attenzione sui test salivari: “Se venissero validati ci permetterebbero, in tempi estremamente veloci, aumentando il monitoraggio di ogni soggetto, uno dei fattori che potrebbero far cambiare idea al Cts e quindi accorciare il tempo della quarantena. Insieme ad applicazioni ad hoc e a un contact tracing ristretto, ritengo che possa essere la svolta. Sono tutte ipotesi che vanno vagliate“.

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