Inter, Conte e il futuro incerto: “Resto solo se vuole la società”

Conte conquista tre punti importanti contro il Torino in casa. Inter nuovamente seconda, in attesa dell’impegno dell’Atalanta, a pari punti con la Lazio. Le parole del mister nerazzurro nel post partita.

Conte Inter Torino
Antonio Conte post partita contro il Torino (Getty Images)

L’Inter, a San Siro, ritrova la vittoria rimontando 3-1 contro il Torino mai domo che aveva messo in difficoltà la squadra di Conte segnando in apertura sugli sviluppi di un calcio d’angolo, complice un errore di Handanovic fra i pali. Ashley Young, Godin e Lautaro la ribaltano in dodici minuti nel secondo tempo. Conte può tirare un sospiro di sollievo, nerazzurri momentaneamente secondi in classifica anche grazie alla differenza reti. Le parole del tecnico nerazzurro nel post-gara:

Partita difficile non sempre dominata: come l’ha vista?

“Sinceramente penso che la partita l’abbiamo iniziata molto bene, poi c’è stato il calcio d’angolo fatale. È un periodo che capita un episodio e noi prendiamo gol. È un periodo particolare, ha sbagliato anche Samir. Dispiace ma anche dal punto di vista delle statistiche è stata una partita dominata. Quel gol poteva innervosirci, siamo stati bravi a rimanere in piedi e a reagire. Attacchiamo con tanti uomini e siamo più imprevedibili rispetto al passato”.

Inter-Torino, Conte: “Devo fare il meglio per la squadra. Resto se viene apprezzato il mio lavoro”

Inter-Torino, le parole post partita di Antonio Conte (Getty Images)
Inter-Torino, le parole post partita di Antonio Conte (Getty Images)

Questa vittoria ha scacciato anche i fantasmi di una possibile crisi: resterà all’Inter?

“Le vittorie servono per dare certezze ai calciatori, per ripagare i sacrifici che facciamo. Noi lavoriamo in maniera importante e i risultati quando non arrivano dispiace. Nell’ultimo periodo penalizzati da episodi particolari, ma la strada è quella giusta prendendosi rischi dietro facendo un calcio aggressivo. Anche per gratificare i tifosi e tutto lo staff. Guarda, io ricordo bene le ultime interviste. Mi è stata fatta una domanda su Sanchez, è partito tutto da lì. Io con l’Inter ho un progetto triennale per riportarla dove merita, ma ci vuole del tempo. In passato ho sorpreso perchè da subito ho vinto qualcosa. Detto questo ho entusiasmo, fiducia nelle persone e nei mezzi. Io ho iniziato un progetto che dura tre anni e voglio fare il massimo. Non voglio essere mai di troppo, se la società è contenta non vedo perché non continuare assieme”.

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Un giudizio su Eriksen

“Eriksen sta lavorando, soprattutto quando abbiamo ripreso ha giocato tutte le partite da titolare. Deve mantenere certi livelli, è giusto che si metta alla prova. Ha capito che deve fare meglio, l’Inter ha alte aspettative ed è maggiormente esigente. È giusto che sappia questo. In Inghilterra è più tranquilla la situazione. Lui lavora bene, ma io devo pensare al bene dell’Inter. Non guardo mai dal collo in su. Decido chi gioca solo per il meglio dell’Inter. Serve che tutti, compreso lui, creda di più nei propri mezzi”.

Gli attaccanti oggi hanno lavorato bene: quanto pesa l’apporto di Sanchez?

“Diciamo che gli attaccanti hanno caratteristiche diverse, ad Alexis piace giocare tra le linee e fornisce assist piuttosto che fare il goleador. L’abbiamo aspettato tanto e può migliorare. Bene in coppia lui e Lautaro. Abbiamo disputato 3/4 di campionato con la “Lula” (coppia d’attacco Lukaku-Lautaro) che è stata la vita. Tanti punti anche grazie ai loro gol. Mi sarebbe piaciuto avere Sanchez anche prima, noi per gran parte del campionato non potevamo ruotare. Anche dalla panchina, con lui, a gara in corso hai un’arma in più”.

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