Il tribunale di Parma ha comunicato le condanne a Pietro Leonardi e Tommaso Ghirardi, ex ad e presidente dei gialloblù in relazione al fallimento del 2015 
Il tribunale di Parma ha emesso la sentenza del processo per il fallimento del club gialloblù del 2015. I giudici hanno condannato a quattro anni di reclusione l’ex presidente Tommaso Ghirardi e sei all’allora amministratore delegato Pietro Leonardi. Sono accusati di bancarotta fraudolenta e di altri reati minori. Il pubblico ministero aveva richiesto sei anni per entrambi.
Il club venne dichiarato ufficialmente fallito il 19 marzo del 2015, dopo il passaggio di proprietà da Ghirardi al magnate albanese Rezart Taci e poi a Giampietro Manenti. Ma il sedicente imprenditore non ha mai versato soldi previsti. Nell’attesa dei fondi, vennero confiscati i pullman per le trasferte, perfino le panchine del Tardini e gli arredi dello spogliatoio.
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Il Parma dopo Ghirardi, fallimento e rinascita
Solo l’intervento della Lega permette almeno al Parma di finire la stagione, ma è solo una lenta agonia. La dichiarazione di fallimento del club matura il giorno dopo l’arresto di Manenti accusato di aver reimpiegato capitali illeciti, di aver cioè tentato di raccogliere i 4,5 milioni da versare al Parma utilizzando, con alcuni complici, carte di credito clonate. I curatori fallimentari Angelo Anedda e Alberto Guiotto certificano debiti per oltre 218 milioni di euro.
Quella vicenda, che ha vissuto un primo epilogo giudiziario con le condanne a Leonardi e Ghirardi, ha segnato un nuovo inizio per il Parma che in tre anni è tornato nel calcio che conta. E oggi, pur in un periodo non facile per i risultati negativi delle ultime settimane, si gode i sette gol in campionato di Gervinho e la valorizzazione di Kulusevski promesso alla Juventus.
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