Verona-Roma, possibile 3-0 a tavolino per i gialloblù: la motivazione

La Roma potrebbe andare incontro a una sconfitta a tavolino in riferimento alla gara contro il Verona, terminata sul campo 0-0. Tutto è legato al cosiddetto “caso Diawara”.

La Roma non è riuscita ad andare oltre lo 0-0 nell’esordio in campionto contro il Verona, con una prestazione che è stata certamente al di sotto delle aspettative. La formazione di Paulo Fonseca potrebbe però andare incontro a una conseguenza inaspettata: il rischio concreto, infatti, è che il giudice sportivo possa portare a un 3-0 a tavolino a favore dei veneti.

Ma quale potrebbe essere la motivazione legata a una decisione così clamorosa? Tutto sarebbe legato al cosiddetto “caso Diawara” che, a rigor di regolamento, non avrebbe potuto essere schierato. Il giocatore, infatti, è stato nella lista ufficiale dei 25 giocatori consegnata dalla Roma (come ogni altro club) ad inizio stagione negli under 22 e non tra gli “over”. Una mossa che non era consentita a terini di regolamento.

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Ma cosa prevede il regolamento? Ogni anno ogni club è chiamato a presentare alla Lega Serie A la lista dei giocatori a sua disposizione: questa deve comprendere 25 nomi. Questo elenco può eventualmente essere arricchito dagli Under 22, senza alcuna limitazione di numero. L’errore fatto dalla società capitolina coinvolge proprio Diawara, che fino a un anno fa era in “lista B“, ma che oggi non può più rientrare in questo elenco per evidenti motivi di età. In casa Roma sembrano essersene dimenticati (il giocatore ha compiuto 23 anni lo scorso 17 luglio).

Hellas Verona-Roma Highlights

Il regolamento in riferimento a situazioni di questo tipo parla però chiaro: è prevista la sconfitta a tavolino per 3-0. Una sanzione di questo tipo potrebbe essere effettivamente applicata, come già accaduto nel 2016 al Sassuolo (Antonino Ragusa non era stato inserito nella famosa lista dei 25). Se la decisione dovesse comunque arrivare, il club è intenzionato a fare ricorso: l’errore è infatti stato commesso, ma in assoluta buona fede, non con l’intento del dolo o della frode.

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