Inter, Lukaku cuore nerazzurro: “Odiamo perdere. Questo mi unisce a Conte”

Romelu Lukaku è più che felice di avere deciso poco più di un anno fa di vestire la maglia dell’Inter, forte anche di un rapporto straordinario con il suo tecnico Antonio Conte.

Romelu Lukaku è stato uno dei grandi protagonisti della scorsa stagione dell’Inter, culminata con un ottimo secondo posto in campionato e una sconfitta in finale di Europa League, dimostrando di non avere alcuna difficoltà ad ambientarsi in un campionato difficile e competitivo come quello italiano. E anche ora, nonostante le vacanze siano state decisamente ridotte, lui ha ricominciato da dove aveva lasciato, confermadosi uno dei più importanti per la formazione nerazzurra.

Il nostro Paese lo ha letteralmente conquistato, forte anche del rapporto instaurato con il suo tecnico, Antonio Conte, che ha fatto il possibile per averlo in rosa nonostante il suo costo non fosse così abbordabile. Entrambi non possono quindi che essere felici di questa scelta.

Inter-Napoli, Conte stimola Lukaku: "Può migliorare ancora"
Antonio Conte e Romelu Lukaku (Foto. Getty Images)

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Lukaku e la felicità per l’esperienza all’Inter: le sue parole

A parlare per lui sono i numeri, che confermano come lui sia uno degli attaccanti più forti nel panorama europeo e non solo: 23 in 36 partite di campionato, 7 in 6 gare di Europa League (di cui il belga è pure stato nominato giocatore dell’anno), 2 in 4 partite di Coppa Italia, 2 in 5 gare di Champions League. Chi aveva dubbi sul suo possibile ambientamento nel nostro Paese è stato quindi velocemente smentito: “L’Italia è il Paese migliore per me, qui posso esprimermi al meglio. Per me è stata un’esperienza nuova, ma se avessi saputo di trovarmi così bene l’avrei fatto prima. Ho inoltre instaurato un bellissimo rapporto con Conte. Io e lui abbiamo una fondamentale caratteristica in comune: nessuno dei due ama perdere”.

Uno come lui vuole vincere, quindi l’intento è quello di migliorare da subito i due secondi posti ottenuti pochi mesi fa e per farlo c’è un solo modo. “Supercoppe, scudetto perso di un punto, semifinali perse col Belgio ai Mondiali..Arrivare secondo non è mai bello, è solo il segno di non avere saputo vincere, per questo ho rifiutato di ritirare la medaglia in occasione della finale di Europa League”. L’inizio sembra essere già promettente: 3 reti in 3 partite di Serie A, anche se ora arriva il Milan, che ha ancora una difesa imbattuta in campionato.

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