Champions League, si riparte: misure di sicurezza e pochi tifosi allo stadio

La Champions League riparte. I protocolli saranno severi, ridotte le possibilità di cancellare una partita. La questione dei tifosi allo stadio

Champions League, come si riparte: le misure di sicurezza e pochi tifosi negli stadi
Champions League, come si riparte: le misure di sicurezza e pochi tifosi negli stadi

Questa settimana riparte la Champions League. Ricomincia mentre salgono i contagi, mentre il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato di coprifuoco come non si sentiva da tempo.

L’Europa del calcio prova a ricominciare, e dal primo ottobre la UEFA ha autorizzato anche l’ingresso di tifosi in numero non superiore al 30% della capienza degli stadi. Ma le norme delle singole nazioni predominano in caso di misure più restrittive come in Italia. Il nuovo DPCM ha infatti confermato il limite di 1000 spettatori, e comunque una capienza non superiore al 15% del totale, per tutti gli eventi sportivi consentiti all’aperto.

L’intenzione della UEFA, come sottolinea il quotidiano francese L’Equipe che parla di una Champions League “sotto sorveglianza”, è di creare una sorta di bolla. Due o tre giorni prima delle partite, le squadre che devono giocare in trasferta sono obbligate a sottoporsi ai tamponi. E solo chi può dimostrare un test negativo – e vale per giocatori, staff, dirigenti – potrà viaggiare ma con mezzi di trasporto privati.

Una volta arrivati sul posto, le autorità della nazione che ospita la partita possono richiedere test ulteriori. Sul posto, si legge nel protocollo, “l’hotel deve essere esclusivamente riservato alla delegazione, o se non è possibile bisogna isolare la zona in cui soggiorna”.

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Champions League, sarà più difficile annullare le partite

Le norme decise dalla UEFA renderanno più difficile la cancellazione di una partita. Lo stadio è diviso in zone, senza possibilità di passaggio dall’una all’altra. E solo i membri delle società, in numero limitato, possono accedere alla zona riservata alle delegazioni. Chiunque mostri sintomi riconducibili al Covid sul luogo della partita deve essere isolato, sottolinea la UEFA.

Perché una partita sia annullata, una squadra deve dimostrare di avere a disposizione meno di 13 elementi della lista A. Fino a 13, a patto che sia disponibile almeno un portiere, si gioca. Se dovesse risultare contagiato un arbitro o uno degli assistenti, la UEFA può, a titolo eccezionale, chiamare un sostituto che può essere anche della stessa nazionalità di una delle due squadre e non essere nella lista degli internazionali.

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Se serve una sede alternativa, la individuano i club

Le squadre che partecipano alla Champions devono devono garantire che le partite si possano giocare secondo il calendario e “cooperare con le federazioni nazionali per ottenere eventuali esenzioni alla restrizioni ai viaggi previste nella propria nazione“. Se una squadra non informa la UEFA dell’esistenza di restrizioni e a causa di queste il match non si dovesse giocare, il club sarà ritenuto responsabile. E punito con un 3-0 a tavolino.

Qualora ci fossero restrizioni che impediscano alla squadra in trasferta di partire, il club dovrà individuare una sede alternativa, che può trovarsi in una nazione neutra purché sia membro dell’UEFA, e si assumerà i costi dell’organizzazione. Se a fronte di un impedimento a partire, la società ospite non individua un altro modo e un’altra sede per disputare il match nel giorno stabilito, perderà 3-0 a tavolino.

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Champions League, i tifosi allo stadio: cosa prevedono le norme

Per quanto riguarda i tifosi, è previsto dalla UEFA un limite di riempimento del 30% negli stadi. Ma sono sempre gli Stati ad avere l’ultima parola. Ad esempio, l’Inghilterra ha deciso che si giocherà ancora a porte chiuse. Mentre ad esempio la Russia ha già riaperto gli impianti. In Francia, dove la situazione varia da zona a zona, lo scenario è più fluido. Una fonte interna alla polizia francese, cui fa riferimento L’Equipe in un secondo articolo dedicato alla Champions League, ipotizza che una manciata di tifosi del Marsiglia possano partire per Atene per seguire la squadra in trasferta contro l’Olympiacos.

La possibilità o meno di vedere tifosi negli stadi dipende anche dall’eventuale istituzione di un coprifuoco, o di restrizioni agli spostamenti serali. In Germania, non ci sono norme di questo tipo che al momento coinvolgano Monaco di Baviera, Dortmund, Lipsia e Monchenghadbach. Ma il Bayern Monaco ha già annunciato che mercoledì ospiterà l’Atletico Madrid a porte chiuse.

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