Champions League, Bayern Monaco: curiosità e tattica dell’avversario della Lazio

Dei Campioni d’Europa del Bayern Monaco probabilmente già sappiamo tutto, o quasi. La doppia sfida negli ottavi di finale di Champions League sembra avere un finale già scritto eppure la Lazio può avere più di qualche chance.

Sarà un ottavo di finale di Champions League suggestivo non solo per la Lazio che si misurerà contro i Campioni d’Europa in carica del Bayern Monaco, nonostante ciò dalla baviera hanno già messo le mani avanti. Lo ha detto chiaro l’allenatore Hans-Dieter Flick, “Complicato giocare con le italiane. Sarà un duello emozionante, conosciamo la Lazio, l’abbiamo vista nel girone, la studieremo meglio”. Così il tecnico dei bavaresi che giustamente vuole tenere alta la concentrazione dei suoi ma sopratutto non si fida della banda Inzaghi.

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Lazio-Bayern Monaco: i precedenti

Non c’è un precedente in gare ufficiali. Cè però una traccia importante tra i laziali e i bavaresi e che risale ad una amichevole del 14 settembre 1974, era la Lazio dello Scudetto con il maestro Maestrelli e di Chinaglia. Era solo una amichevole perché i biancocelesti erano squalificati dalla Coppa dei Campioni a causa degli incidenti di Ipswich. Il confronto tanto atteso tra Chinaglia e Beckenbauer ci fu lo stesso, lo decisero Schwarzenbeck e Franzoni, il match fini 1-1. Sono in tutto 16 le sfide ufficiali tra i biancocelesti e le avversarie tedesche, lo score dice: 7 vittorie, 4 sconfitte e 5 pareggi. Il club romano in Champions ha però vinto solo due delle ultime sei sfide contro formazioni tedesche. Di contro il Bayern è imbattuto negli ultimi otto incontri con le italiane, sei successi e solo due pari.

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Bayern Monaco: curiosità e tattica dell'avversario della Lazio
Bayern Monaco: curiosità e tattica dell’avversario della Lazio

Come gioca il Bayern Monaco 

Un marchio di fabbrica quello di Hansi Flick 4-2-3-1, difficilmente cambia modulo viste le caratteristiche dei suoi uomini. Ci sono certezze ovunque, il portiere è Neuer una garanzia solo a nominarlo. Il Bayern fa del possesso palla e delle verticalizzazioni una delle sue armi migliori. Ovviamente gira tutto attorno al gigante polacco Robert Lewandowski, neanche a dubitarne. 427 gol in 606 partite con squadre di club, oltre 70 reti in Champions League sarà molto appassionante la sfida con Ciro Immobile che lo scorso anno gli ha tolto la soddisfazione di vincere la Scarpa d’Oro, vinta dall’attaccante laziale dopo un super testa a testa. Sono proprio i movimenti di Lewa una chiave fondamentale del gioco bavarese, attaccante potente e difficile da marcare, abilissimo a portare via l’avversario, per aprire gli spazi e favorire gli inserimenti dall’esterno dei tre trequartisti, Gnabry, Muller e Coman. Il tridente quando parte palla al piede, in velocità dalla metà campo avversaria in su sono devastanti.

Il centrocampo

I due in mezzo a fare legna sono Goretzka e Kimmich, non solo tanta densità ma anche qualità nell’impostare la manovra. C’è anche Sanè arrivato dal City che sulla catena di sinistra con il terzino Davies danno grande spinta offensiva. Occhio all’ex Juve Douglas Costa, lo conosciamo bene, può fare tutte e due le fasce con notevole qualità in attacco, è solitamente il cambio di Gnabry. 

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Difesa e punti deboli

E’ il reparto che potrebbe dare chance alla Lazio di ribaltare tutti i pronostici che ovviamente sono dalla parte del Bayern. A destra c’è Pavard, grande spinta e dinamismo, fatica in fase difensiva se attaccato. In mezzo Boateng e Alaba sono una coppia di centrali di grande esperienza, non sempre attentissimi e vista la grande mole di gioco offensivo prodotto dai tedeschi, può capitare di trovarli alti, quindi soffrono i contropiedi veloci. A sinistra come detto Davies per il quale vale lo stesso discorso del collega sulla fascia destra: tanto forte in fase offensiva, fatica se puntato.

E’ proprio su questo che Simone Inzaghi deve costruire la partita: controattacchi immediati, ognuno deve sapere dove farsi trovare dal compagno, la velocità di Immobile e Correa oppure Caicedo è una chiave. Con gli inserimenti di Milinkovic-Savic, sarà fondamentale il lavoro di costruzione di Luis Alberto che non dovrà farsi trovare scoperto e il filtro di Leiva. Anche la spinta di Lazzari dovrà essere sfruttata al massimo, duello pazzesco con Davies dalla sua parte.  E ancora i tedeschi a differenza di altre grandissime della Champions sono una squadra che ti macera piano piano, non hanno una grandissima intensità, i biancocelesti dovranno fare una gara di nervi, attendere compatti e ripartire veloci senza avere fretta di fare la partita. A Febbraio poi sarà cruciale vedere la condizione fisica della squadra e preservare gli uomini chiave. E’ una sfida durissima ma vale la pena provarci consapevoli del valore altissimo degli avversari ma anche del sogno da raggiungere. Il pari del 12 dicembre in Bundesliga contro il modesto Union Berlin può insegnare molto alla Lazio.