Caso Suarez, testimonianza dell’attaccante: conosceva la prova in anticipo

Luis Suarez avrebbe ammesso di aver conosciuto in anticipo le domande della prova di italiano presso l’Università degli stranieri di Perugia 

Giornata calda per il caso Suarez. L’attaccante ha testimoniato davanti ai magistrati della Procura di Perugia per l’esame farsa svolto all’Università degli Stranieri nel mese di settembre, necessario per ottenere la cittadinanza italiana. Negli scorsi giorni la rettrice dell’Ateneo si è dimessa e già da qualche settimana i pubblici ministeri hanno inserito nel registro degli indagato il Chief Football Manager della Juventus, Fabio Paratici, e l’avvocato dei bianconeri, Luigi Chiappero.

I pm hanno ascoltato il giocatore dell’Atletico Madrid in videoconferenza, come testimone della vicenda. Secondo i magistrati, l’esame per concedere il passaporto comunitario all’attaccante è stato concordato in precedenza. Suarez avrebbe conosciuto in anticipo tutte le, semplici, domande alle quali avrebbe dovuto rispondere nel giorno del test.

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Caso Suarez, l’attaccante ammette: prova conosciuta in anticipo

Suarez, la testimonianza alla Procura (Getty Images)
Suarez, la testimonianza alla Procura (Getty Images)

La Procura ha provato a contattare Suarez già nelle scorse settimane, ma solamente oggi le parti hanno potuto discutere del caso. Secondo l’Ansa, il centravanti avrebbe ammesso di conoscere già da prima i contenuti della prova. L’uruguaiano avrebbe confermato di aver ricevuto in anticipo le domande dell’esame per l’Università degli stranieri.

La deposizione del giocatore confermerebbe, dunque, i dubbi emersi nelle ultime settimane. La Procura di Perugia, avrebbe quindi raccolto dichiarazioni fondamentali per il prosieguo delle indagini, che getterebbero ulteriormente nell’ombra l’operato di diversi protagonisti della vicenda. L’avvocato e il manager del giocatore hanno preso parte alla videoconferenza, fornendo anche la loro versione dei fatti. Nelle prossime settimane proseguiranno le indagini, con la speranza che i magistrati sciolgano ogni dubbio ancora presente intorno ad un caso burrascoso e che fa discutere da ormai 3 mesi.