Serie A, emergenza Covid: Stadi chiusi. L’annuncio di Speranza

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, è tornato a parlare dell’eventuale apertura degli stadi in Serie A, smorzando sul nascere le ipotesi più ottimistiche 

Nessuna chance di rivedere gli stadi aperti al pubblico dopo la sosta natalizia. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha confermato che tutti gli impianti resteranno chiusi anche a gennaio. Un concetto chiarito anche negli scorsi giorni dal Ministro Spadafora. L’emergenza Coronavirus non consente ancora l’ingresso di un numero, anche ridotto, di tifosi all’interno delle strutture sportive per le gare di Serie A.

Dopo il 6 gennaio si concluderanno alcune delle restrizioni del Governo, applicate per il periodo delle festività natalizie, e in molti hanno iniziato a domandarsi cosa si potrà fare effettivamente. Il campionato ripartirà il 3, con la giornata successiva proprio il 6, date in cui gli stadi sarebbero rimasti chiusi a prescindere. Nessuna novità positiva, però, neanche per le partite successive, in programma per il weekend tra il 9 e il 10.

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Serie A, stadi chiusi: le novità del Ministro Roberto Speranza

Serie A, stadi ancora chiusi anche a gennaio (Getty Images)
Serie A, stadi ancora chiusi anche a gennaio (Getty Images)

Gli stadi resteranno chiusi, ha dichiarato il Ministro della Salute, che ha aggiunto: “Siamo ancora nel pieno della seconda ondata. Se a Londra verranno applicate nuovamente misure restrittive, anche noi abbiamo ancora troppi contagiati e morti”. Una scelta decisa, alla quale si aggiungono anche altre decisioni importanti.

A differenza di quanto dichiarato negli scorsi giorni dal Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, che era apparso più ottimista sulla riapertura di piscine e palestre, Roberto Speranza non è dello stesso avviso. “Ristoranti e bar resteranno chiusi fino alle 18. Non verranno aperti nemmeno i cinema, teatri e neanche palestre e piscine”. Brutte notizie, dunque, che rimandano ulteriormente il possibile ritorno dei tifosi negli stadi. I sostenitori dovranno essere ancora pazienti e sperare che nelle prossime settimane i dati del contagio siano più incoraggianti.