Pochettino al PSG, è ufficiale: l’annuncio del club, le sfide da vincere

Mauricio Pochettino è il nuovo allenatore del PSG. Ha firmato un contratto fino al 2022. Le sfide per il tecnico argentino che torna a Parigi dopo i due anni e mezzo da calciatore

Mauricio Pochettino ha firmato con il Paris Saint-Germain.  Ha firmato fino al 30 giugno 2022, con opzione per un altro anno. La scelta può stupire, perché appaiono come due mondi difficilmente compatibili. A Parigi, ha detto l’ex tecnico Thomas Tuchel, non devi solo vincere ma anche piacere. L’argentino però da allenatore non ha vinto ancora niente. Il PSG ha una squadra di individualisti che desiderano essere lasciati liberi di esprimersi, come Neymar e Mbappé che pure si fa forza della credibilità sportiva per potersi permettere una capigliatura color Fata Turchina. Pochettino, però, è un attento studioso, un tattico che organizza con attenzione le sessioni di allenamento insieme allo staff.

Dalla sua, però, ha una passata esperienza da calciatore durata due stagioni e mezzo a Parigi, in cui ha anche ereditato la fascia di capitano da Frédéric Déhu. Già allora, diceva l’allenatore dell’epoca Luis Fernandez alla rivista So Foot, si dilungava a parlare di tattica: voleva imparare, ha spiegato, possedeva una mente analitica. Insomma, era un allenatore in campo prima del tempo. Rispetto a Tichel, poi, si è rivelato più flessibile nella sua carriera, disposto a scendere a compromessi con i calciatori. Il suo rapporto con i giocatori è rimasto buono. “In settimana ti fa soffrire come un cane, sul momento lo detesti come non hai mai odiato nessuno – ha detto Pablo Osvaldo che l’ha avuto come allenatore al Southampton nel 2017 -, però la domenica vuoi ringraziarlo. Perché funziona”.

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Pochettino, le sfide da vincere

Pochettino non ha mai nascosto il desiderio di tornare a Parigi. In Ligue 1, in un’esperienza durata tre anni e chiusa con gli ultimi sei mesi a Bordeaux nel 2003, ha giocato 81 partite di campionato e segnato cinque gol. Ma da allenatore, ha costruito la sua fama e la sua storia all’estero, sulla panchina dell’Espanyol, del Southampton e del Tottenham che ha contribuito a portare in una dimensione inattesa e condotto alla finale di Champions League nel 2019. Ha lasciato gli Spurs con il 54,27% di vittorie, con lui in panchina il Tottenham non è mai uscito dalla top-5 in Premier League. Basterà per farsi amare a Parigi?

Anche dal punto di vista tattico, la sua prima scelta pare essere Dele Alli, che conferma come abbia bisogno di un giocatore che possa vincere duelli aerei negli ultimi trenta metri per far funzionare il suo gioco. Ma c’è chi sostiene che siano esterni e centrocampisti le priorità del PSG. La sfida non si presenta certo semplice.