Berenguer, l’Osasuna contro il Torino: esposto alla FIFA: la causa

L’Osasuna ha deciso di presentare un esposto alla FIFA contro il Torino, che non avrebbe versato quanto pattuito al momento della cessione di Alejandro Berenguer.

All’indomani della bella vittoria in campionato contro il Parma, una nuova grana arriva a complicare la situazione del Torino. L’Osasuna, club da cui i granata avevano acquistato Alejandro Berenguer, poi ceduto all’Athletic Bilbao, ha infatti deciso di presentare un esposoto alla FIFA. L’iniziativa nasce con una motivazione ben precisa: non avere ricevuto totalmente quanto pattuito per la cessione del centrocampista. L’accordo che era stato sottoscritto tra le due società all’epoca prevedeva un pagamento rateale, ma a detta degli spagnoli, non sarebbe stata versata dai piemontesi l’ultima tranche, pari a 1,3 milioni di euro.

Questo però non sarebbe l’unico debito che la società del presidente Cairo avrebbe nei confronti degli iberici. Questi, infatti, sostengono di avere diritto ad altri 1,5 milioni. Una cifra che si riferisce proprio trasferimento del giocatore di pochi mesi fa (loro sostengono di dover percepire anche una parte dell’introito entrato nelle casse del Toro).

Berenguer
Alejandro Berenguer (Foto: Getty Images)

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La presa di posizione dell’Osasuna contro il Torino per i caso Berenguer

Il club spagnolo ha deciso di uscire allo scoperto e di chiarire quale sia lo stato dei rapporti con il Torino. Ogni tentativo di mediazione con i granata non sarebbe infatti andato a buon fine. A riferirlo il direttore generale degli spagnoli, Francisco Canal: “Quando abbiamo deciso di mettere sul mercato Berenguer le offerte per lui non mancavano. Alla fine lui si è trasferito al Torino perché era il club che offriva di più per il suo cartellino 5,5 milioni. Già in quell’occasione l’accordo prevedeva un’ulteriore clausola: a noi sarebbero stati versati altri 1,5 milioni in casa di trasferimento successivo all’Athletic BIlbao, cosa che è poi recentemente avvenuta” – ha detto ai microfoni del Diario de Navarra.

Le due società avevano anche concordato una tempistica ben precisa che avrebbe dovuto essere rispettata per il pagamento della clausola. Non si sarebbe infatti dovuto andare oltre il 1° dicembre, termine ormai superato da più di un mese. Ora il dirigente non ha quindi intenzione di attendere oltre: “Vogliamo quanto ci spetta, faremo valere i nostri interessi davanti alla FIFA ha detto ancora Canal -. Non siamo disposti a transigere”.