Rio Ferdinand in campo ubriaco: l’aneddoto spiazza i fan

Rio Ferdinand, ex difensore del Manchester United, ha spiazzato i tifosi con un aneddoto particolare che risale quasi alla fine degli anni Novanta. Il campione ha strappato un sorriso agli ascoltatori di “The Mo Gilligan Podcast”.

Vite da campioni, non è tutto oro quello che luccica o forse sì. Di sicuro un calciatore, nel proprio periodo d’oro, sembra essere invincibile: il mondo stretto in una mano, i piedi impegnati a dare un calcio ai propri sogni che coincidono – quasi sempre – con una rete che si gonfia. Per Rio Ferdinand le cose sono andate diversamente: il suo sogno era principalmente evitare che quella rete la gonfiassero gli avversari. Difensore, muro, ostacolo per gli attaccanti: l’anti-eroe calcistico che ha conquistato copertine quasi quanto i colleghi attaccanti. Ma non è tutto, Ferdinand – oltre alla vana gloria sportiva – si è goduto anche la vita fuori dal campo.

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Rio Ferdinand in campo ubriaco: l’aneddoto del campione

Rio Ferdinand e i peccati di gioventù, l'aneddoto del campione (Getty Images)
Rio Ferdinand e i peccati di gioventù, l’aneddoto del campione (Getty Images)

L’ex Manchester United, infatti, ha parlato di questo ai microfoni di “The Mo Gilligan Podcast”, programma dove diversi sportivi amano mettersi a nudo – per quanto possibile – fra aneddoti e curiosità particolari. Ferdinand, senza peli sulla lingua ha confessato: “Da giovane ero pazzo, potevo trascorrere la giornata a bere dieci pinte di birra per poi passare alla vodka“. Terminato questo inciso alquanto muscolare, diciamo così, il campione entra nel dettaglio: “Nella partita contro l’Arsenal, stagione ’96-’97, avevo preso tre brandy con Coca-Cola ed ero nello spogliatoio. Un uomo di servizio mi chiede di vestirmi, ero stato chiamato. Avevo ancora un bicchiere in mano”.

Dopo questa introduzione, Rio Ferdinand – proprio come quando era sul campo – senza alcuna remora entra a gamba tesa nella vicenda: “Mentre ero in panchina (non ancora maggiorenne) pensavo: Non fatemi entrare, non posso farlo. Poi, alla fine sono entrato”. Il campione subentrò al posto di Steven Bilic al minuto ’87. Il match terminò con una sconfitta, ma l’unica colpa dell’ex difensore fu quella di aver alzato troppo il gomito piuttosto che la gamba, in quel frangente.