Cristiano Ronaldo e la Juventus starebbero discutendo del futuro che li lega: il club valuta la cessione a fine stagione, le squadre alla finestra. 
In seguito all’uscita dalla Champions League, la Juventus starebbe ragionando su qualche cambiamento e qualche taglio nella rosa. Il club non si sarebbe aspettato un’altra uscita anticipata dal torneo, così com’è accaduto lo scorso anno. Al centro delle critiche mediatiche c’è Cristiano Ronaldo, che non avrebbe apportato nessun giovamento da quando è arrivato in Italia.
La società bianconera si sarebbe aspettata un cammino in Europa migliore con il portoghese, ma paradossalmente non è stato così. In tre anni, la squadra non è arrivata oltre i quarti di finale. La permanenza di Ronaldo alla Juventus non è così scontata: il futuro potrebbe riservare qualche sorpresa. Il giocatore non è in scadenza e il rinnovo del contratto non è una priorità. Quest’estate potrebbe esserci la svolta.
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Cristiano Ronaldo, la Juventus valuta la cessione: stipendio elevato
CR7 guadagna circa 31 milioni di euro netti a stagione. Una cifra decisamente esosa da investire ancora, visti gli scarsi risultati ottenuti fuori dal confine italiano. Per questa ragione, la dirigenza della Juventus starebbe ragionando con Cristiano Ronaldo del futuro del calciatore. Il portoghese avrebbe il contratto fino al 2022, ma al termine della stagione attuale potrebbe lasciare l’Italia.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il 36enne di Funchal non avrebbe ancora intenzione di lasciare l’Europa, ma vorrebbe dimostrare di essere ancora in grado di saper vincere nel calcio che conta. Tuttavia, sono pochi i club che potrebbero permettersi un ingaggio importante come quello che guadagna con la Vecchia Signora. Stando a quanto riportato dal quotidiano italiano, il PSG e il Manchester United sarebbero le uniche a poter soddisfare le richieste del calciatore.
Inoltre, sarà necessario pagare un indennizzo alla Juve che va dai 25 ai 29 milioni di euro, per la cessione del calciatore. Dunque, dopo tre anni l’avventura dell’asso portoghese potrebbe concludersi. Se così fosse, potrebbe definirsi un’operazione fallimentare.
