Serie A a 18 squadre, Gravina apre all'idea (GettyImages)
Gabriele Gravina ha annunciato che è in corso una riforma per riportare la Serie A a 18 squadre: cosa successe l’ultima volta con diciotto partecipanti.
Il calcio italiano deve cambiare, è un dato di fatto. In generale, servirebbe una svolta in tutta Europa e alcuni club hanno provato a farsi promotori di questo cambiamento, con la nascita della Superlega. Tuttavia, il progetto è naufragato in tempi brevi, anzi brevissimi, e non ha avuto ampio consenso dalla gente, dai tifosi, totalmente ignorati da un anno a questa parte, per via della lontananza dagli stadi.
La Serie A è pronta ad un passo indietro. Infatti, secondo quanto detto da Gabriele Gravina in sala stampa dopo il Consiglio Federale odierno il campionato italiano potrebbe diminuire i partecipanti tra qualche anno: “E’ in corso una riforma del calcio italiano, con una Serie A a 18 squadre, già a partire dal 2023-24“. Poi il numero uno della FIGC ha proseguito: “E’ un’idea che stiamo portando avanti, ma anche altre federazioni lavorano in questa direzione, anche con l’aggiunta di playoff e playout“.
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Era la stagione 2003-2004, quando il campionato di Serie A presentava per l’ultima volta 18 squadre. Il torneo fu vinto dal Milan di Carlo Ancelotti, con una formazione quasi invincibile costituita da Pirlo, Gattuso, Kaka, Shevchenko e ovviamente la coppia di centrali Nesta-Maldini. Era anche l’anno della Roma di Fabio Capello, che sarebbe passato alla panchina della Juve nella stagione successiva. E’ la stagione in cui emergono come allenatori Luciano Spalletti con l’Udinese e Cesare Prandelli con il Parma: entrambe le formazioni parteciparono alla Coppa UEFA.
Con il format a 18 squadre, retrocedono Ancona, Empoli, Modena e Perugia (vincitrice della Coppa Intertoto). Solo i toscani hanno partecipato altre volte nella massime serie, mentre le altre società non sono mai riuscite a risalire di categoria. Addirittura, i marchigiani fallirono proprio al termine della stagione.
Ma soprattutto, è l’ultimo anno di carriera di Roberto Baggio, che terminò la sua esperienza in campo con la maglia del Brescia centrando 12 reti. “Ah, da quando Baggio non gioca più – canta Cesare Cremonini – non è più domenica”. Ed effettivamente, nel corso del tempo si è persa un po’ di magia nel calcio italiano. Al di là degli interpreti, sono cambiate troppe cose da quella stagione 2003-2004 e non tutti i cambiamenti sono stati positivi. Esattamente vent’anni dopo – nella stagione 2023-24 – è possibile un dietrofront: farà bene al calcio italiano?
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