Eric Cantona chiede rispetto per i Fan: “Restituitegli il gioco”

L’ex giocatore di Francia e Manchester United, un autentico simbolo per  i fan del calcio di ogni latitudine , attacca gli interessi dei proprietari dei club e si schiera dalla parte della fanbase 

Eric Cantona
Eric Cantona in campo per l’Unicef all’Old Trafford (Getty Images)

Diventa oggetto di studio e di discussione una lunghissima intervista rilasciata ieri da Eric Cantona alla BBC nella quale il francese ha bacchettato i club e le loro proprietà

“La chiamano fanbase  non per un gioco di parole ma perché senza base, senza i piedi, nulla si regge. Senza i tifosi il calcio non ha alcun senso. Il calcio dovrebbe finalmente prenderne atto e restituire ai tifosi quello che hanno sempre meritato, se non altro un minimo di rispetto”.

Eric Cantona dalla parte dei tifosi

Parole e musica di Eric Cantona che, nel corso di una lunga intervista rilasciata alla BBC ha parlato in termini estremamente chiari di tutta la vicenda riguardante la creazione della Superlega. Il supercampionato europeo abortito dopo appena due giorni ha scatenato la reazione dei tifosi. Ma anche quella di molti calciatori ed ex calciatori. Cantona in particolare ha attaccato in modo abbastanza chiaro la famiglia Glazier, proprietaria del Manchester United, e tutti i proprietari dei club che hanno preso parte alla cordata che stava per spaccare il calcio europeo.

Cantona ha definito “una dura lezione” quello che i club che avevano firmato il documento che costituiva la Superluga hanno dovuto subire  sul campo. E cioè che non tutto è consentito, nemmeno nel calcio.

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Le parole di Cantona

“I fan devono essere rispettati – ha detto Cantona alla BBC – e credo sia necessario istituire delle regole ben precise per dare ai tifosi un diritto di voto, una presenza all’interno dei consigli amministrazione dei club che garantisca che il mandato che i proprietari hanno da parte della fanbase non venga mai disatteso. Non è solo una questione di business, Ma di cuore, appartenenza. E soprattutto di coerenza con il territorio cui si appartiene”.

Parole molto dure quelle di Cantona che ha parlato della pandemia come di una grande occasione di riscatto sociale per la base dei fan.

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Eric Cantona
Eric Cantona in una delle sue caratteristiche pose durante i suoi anni al Manchester United (Getty Images)

Calcio e democrazia

“Il calcio è da sempre per definizione uno sport democratico – ha continuato Cantona – parliamo di uno sport che è stato creato per il popolo e che appartiene al popolo. Per quanto mi riguarda i proprietari dovrebbero girare almeno il 50% delle proprie azioni ai tifosi, consentire a chiunque voglia entrare in possesso di una quota della propria società sportiva di poterla possedere. Pensavano che i tifosi avrebbero accettato qualsiasi decisione godendosi lo spettacolo davanti alla tv. La risposta è stata adeguata e credo che tutti club e le autorità istituzionali sportive e calcistiche adesso ne debbano tenere conto”.

Cantona, quattro scudetti in cinque stagioni con il Manchester United segnando 70 gol in 156 presenze,  si è ritirato a soli 30 anni per dedicarsi ad alcune delle sue numerose passioni. Il beach soccer, il teatro, il cinema, comparendo sporadicamente in film che hanno ottenuto anche un grande successo.

Tempo fa era stato fatto anche il suo nome nell’ambito di una possibile scalata politica alla UEFA. Cantona, con il suo solito modo di fare molto diretto, aveva declinato l’invito: “Io posso rappresentare solo me stesso – aveva detto – e a volte mi do persino un po’ di fastidio.