Messi, fotografo catalano in lacrime: il “terzo occhio” della Pulce commuove i tifosi

Messi, l’addio al Barcellona è un momento indelebile di storia calcistica: l’ultima conferenza stampa ha commosso anche un fotografo.

Messi, fotografo catalano si commuove (Getty Images)
Messi, fotografo catalano si commuove (Getty Images)

Le lacrime nel calcio sono quasi sempre associate a momenti di gioia, capita però doverle ricollegare anche a istanti di disperazione: è successo con Baggio, Totti, Del Piero, Maradona, Pelè e ora anche con Messi. Quando lasciano, per andare altrove o appendere gli scarpini al chiodo, è sempre un dolore. L’ammirazione presta il fianco alla disperazione prima e alla commozione poi. Anche la stella di Rosario non ha trattenuto le proprie lacrime, asciugate appena atterrato a Parigi, ma l’addio al Barcellona è stato comunque una sofferenza.

Chiedere a un fotografo: le sue immagini hanno fatto il giro del mondo, dentro e fuori dal Web. Tifoso dei Blaugrana da oltre vent’anni, accanto a Messi, sempre. Ogni scatto era per lui, ciascun flash a cercare di fermare il tempo. C’era anche l’ultima volta, a quella conferenza stampa, una settimana fa. L’ultima de la Pulce nel quartier generale catalano. Fazzoletti pronti e rimpianti in tasca: se Messi piange a favore di telecamera, gli altri lo fanno strozzando il dispiacere in gola.

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Messi, l’altro volto della Pulce: il fotografo si commuove

Messi
Messi addio al Barcellona (Getty Images)

Proprio come quel reporter che, nell’immortalare el Diez che saluta e se ne va per l’ultima volta, non riesce a trattenere le lacrime. Gli occhi lucidi, mentre guarda dentro la macchina fotografica, appannano il display ma non i ricordi di una vita: tifo, professione, animo e amore si fondono nell’empatia del momento.

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Il prodotto è uno scatto struggente che immortala il reporter con la sua fedele compagna di viaggio tra le mani, il suo riferimento prende un’altra strada. E lui resta lì, smarrito, disperato ma grato nonostante tutto. Pronto ad andare avanti quando il dolore diverrà cicatrice con la consapevolezza di aver fatto la storia: gli addii non hanno solo una prospettiva, basta allargare lo sguardo per accorgersene.