Nazionali, allarme calendario: la proposta di Wenger per gestire gli impegni

Nazionali, la questione calendario tiene banco. Troppi impegni rispetto alla gestione dei club: Wenger prova ad arginare il problema.

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Calendari Nazionali, la proposta di Arsene Wenger (Getty Images)

La sosta per le Nazionali ha riacceso un’annosa questione che va avanti, ormai, da anni: come gestire gli impegni con i club. Le soste per giocare con i colori del Paese d’appartenenza complicano la vita alle squadre che devono poi ritrovarsi giocatori affaticati e stressati da viaggi lunghi e iter di lavoro pesanti. Tuttavia il lavoro delle Nazionali serve, non solo in ottica qualificazioni Mondiali ed Europei.

C’è bisogno proprio di un movimento che coltivi il calcio giocato anche a livello Nazionale. Altrimenti, al momento delle competizioni più importanti, si rischia di arrivare impreparati: costruzione dal basso, termine ampiamente in uso nel corso di questo periodo che, in altre parole, significa dare seguito a progetti a lungo termine. Un po’ come ha fatto l’Italia di Roberto Mancini, ma a che prezzo? L’ideale sarebbe quello di pagare un conto – in termini di infortuni e stop – meno salato possibile.

Mettere fine a questo eterno dilemma e smetterla anche di chiedersi se davvero il fine giustifichi i mezzi è possibile, con la programmazione, un prospetto diverso dal solito: approccio differente a quello utilizzato sinora, magari più snello. Accontentare tutti è impossibile, non scontentare nessuno, però, diventa necessario.

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Nazionali, calendario da rivedere: Wenger ha le idee chiare

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L’ex tecnico dell’Arsenal e la proposta sui calendari delle Nazionali (Getty Images)

Allora, Arsene Wenger, ex tecnico dell’Arsenal e Responsabile dello sviluppo Mondiale del calcio per conto della FIFA, ha provato a chiarire le idee una volta per tutte. L’ex allenatore, attraverso le pagine di Marca, mette un po’ d’ordine sul tema cercando di eliminare lo scetticismo dalla coscienza del lettore e qualche muso storto da parte di colleghi e addetti ai lavori.

Le Nazionali servono, così come serve maggiore consapevolezza di quello che i ragazzi – sul campo – vanno a fare. Ovvero rappresentare un movimento sociale ed economico che ha anche bisogno di essere snellito nei propri meccanismi: “Non servono troppe fasce di qualificazione. Ne abbiamo 4, attualmente, scaglionate nell’arco di una stagione. Sono troppe. Occorre snellire il sistema. L’ideale sarebbe riservare Agosto e Settembre per giocare con i club, poi Ottobre per le Nazionali, e da Novembre fino alla conclusione stagionale nuovamente con i club”.

Condensare tutte le partite con i Paesi d’appartenenza in un mese sarebbe possibile a patto che vengano raggruppati i gironi di qualificazione. Tutte cose che stanno prendendo corpo – sempre secondo Wenger – nella riforma che vedrà la gestione e lo sviluppo del format relativo ai Mondiali dopo il Qatar: “La situazione Covid – conclude l’ex allenatore ai microfoni di Marca – impone anche di viaggiare meno rispetto a prima. A maggior ragione è necessario prendere dei provvedimenti rispetto al passato”. Il futuro per Wenger è dietro l’angolo, anzi dietro il calendario.