Mihajlovic e il drammatico retroscena: “Potevo morire se…”

L’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic ha raccontato al Festival dello Sport un capitolo della sua vita davvero drammatico.

Sinisa Mihajlovic
Sinisa Mihajlovic (GettyImages)

Il tecnico del Bologna è stato ospite al Festival dello Sport di Trento per la parlare della sua partita più difficile: “La partita della vita“. Sinisa Mihajlovic ha giocato un’infinità di numero di sfide sul campo, ma solo recentemente ha dovuto lottare come non mai per aggrapparsi alla vita e continuare a vivere di calcio.

L’allenatore rossoblu nel 2019 ha comunicato di aver contratto una forma di leucemia molto acuta. Per diversi mesi ha vissuto momenti altalenanti: “C’è stato un periodo della vita in cui mi sono dimenticato di piangere. Poi ho pianto spesso, ora sono in una via di mezzo“. La malattia è alle spalle, ma come raccontato alla platea del Festival dello Sport, Mihajlovic ha rischiato di morire e il suo dottore ha dovuto fare un passo indietro.

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Mihajlovic: “Non potevo restare in ospedale: sarei morto”

Mihajlovic, allenatore del Bologna
Mihajlovic, allenatore del Bologna (GettyImages)

Classe 1969. Prima difensore, e che difensore. Poi allenatore, dal carattere forte, lo stesso avuto da calciatore. Sinisa Mihajlovic ha dovuto combattere la leucemia con lo stesso temperamento che lo contraddistingueva sul rettangolo di gioco: “Ho pianto tante voltedice l’allenatore del Bologna senza nascondersi – Ho scoperto che è giusto farlo“. Poi il racconto sul ritorno in panchina a pochi mesi dall’annuncio della malattia: “Quando mi presentai in panchina a Verona pesavo 15 chili meno di oggi, ero più morto che vivo, ma volevo andarci per far capire a tutti che combattevo e volevo vivere normalmente. Quando mi sono rivisto in tv non mi riconoscevo, ma vedevo un’immagine di un uomo forte“.

Sinisa ha svelato uno dei momenti più complicati, quando è andato contro le opinioni del suo medico: “Dopo un mese chiuso in ospedale volevo tornare in campo, ma i miei globuli bianchi non lo consentivano. Il dottore ha capito che non potevo restare fermo e mi ha lasciato andare: se fossi rimasto in ospedale sarei morto“. Un racconto drammatico con un lieto fine. Mihajlovic è riuscito a vincere la partita della vita e ora vuole solo portare in alto il suo Bologna.