Eto’o, il ricordo del Triplete all’Inter scatena i tifosi: “A Mourinho dissi…”

I ricordi di Samuel Eto’o che ricorda il dietro le quinte e i retroscena dello storico Triplete dell’Inter con José Mourinho in panchina

Eto'o, il ricordo del Triplete all'Inter scatena i tifosi: "A Mourinho dissi..."
Eto’o, il ricordo del Triplete all’Inter scatena i tifosi: “A Mourinho dissi…”

Un campione rimasto nel cuore dei tifosi dell’Inter. Un momento che nessun appassionato nerazzurro potrà mai dimenticare. Il potere della nostalgia si mantiene forte all’Auditorium Santa Chiara di Trento. Al Festival dello Sport di Trento, organizzato dalla Gazzetta dello Sport, è comparso sul palco Samuel Eto’o.

Il camerunense ha espresso il suo affetto per l’Inter. “Quella è maglia più bella d’Italia” ha detto rivolgendosi a un tifoso che indossava la casacca nerazzurra. Il Triplete, ha confessato, “era il mio obiettivo quando sono arrivato all’Inter“. Per questo, ha detto, ha chiesto una particolare aggiunta al momento di discutere il contratto con l’allora amministratore delegato dell’Inter, Guelfi.

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Eto’o e il patto per la Champions con Mourinho

Eto'o e i ricordi del Triplete all'Inter
Eto’o e i ricordi del Triplete all’Inter

Eto’o ha infatti voluto un premio per la conquista della Champions League. Era fermamente convinto che i nerazzurri l’avrebbero vinta entro due anni. La profezia si è rivelata sbagliata per eccesso di prudenza. L’Inter l’ha conquistata alla fine della sua prima stagione in nerazzurro.

Quella era una squadra “di lottatori”, spiega, “e in più avevamo un allenatore che capiva perfettamente ogni giocatore. E poi Mourinho capiva il sentimento dei tifosi dell’Inter“.

Naturalmente gli hanno domandato della partita simbolo della campagna vittoriosa in Europa del 2010, ovvero il ritorno della semifinale contro il Barcellona. In quella sfida contro i blaugrana di Pep Guardiola, ha detto, “abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Ma abbiamo meritato quel successo dopo aver lottato per tutta la stagione. Ho fatto il terzino? Vero, contava l’obiettivo: vincere”.