Alex Meret potrebbe non proseguire la sua carriera al Napoli e non è tutta colpa del dualismo con David Ospina: le parole dell’agente del portiere. 
Dopo un’estate da Campione d’Europa, Alex Meret è stato vittima di un infortunio che l’ha messo ai margini della rosa del Napoli. Il portiere era partito titolare nei primi due incontri di campionato, poi il problema fisico accusato in Nazionale durante la prima sosta di settembre ha messo tutto in discussione. Da allora, ha disputato solo un match: la sconfitta contro lo Spartak Mosca al Maradona.
Il contratto dell’estremo difensore con la società azzurra scadrà nel 2023, quindi è già tempo di discutere di un possibile prolungamento o cessione. E allora, al termine dell’assemblea dell’A.I.A.C.S-Assoagenti, Federico Pastorelli – procuratore di Alex Meret – ha parlato del possibile rinnovo del suo assistito con il Napoli, ma anche dell’eventuale addio.
Leggi anche >>> Napoli, buone notizie per Spalletti: un recupero in vista del Torino
Meret, futuro lontano da Napoli: “Cerco un progetto giusto”
Il procuratore del giovane estremo difensore della Nazionale ha svelato che in questo momento le discussioni con la dirigenza sono serene. Tuttavia, ci sono diversi aspetti che dovranno essere chiariti per firmare un prolungamento. Infatti, Pastorello ha svelato: “Non c’entra il posto da titolare, ma voglio un progetto sportivo che sia giusto per Meret. Sono in contatto con il Napoli, ma per firmare un rinnovo non serve solo essere contenti dal punto di vista economico“.
Infatti, stando a quanto riportato dall’agente del calciatore, il dualismo tra i pali non aiuta: “La concorrenza con Ospina sicuramente è un problema, oggi Spalletti ha due giocatori forti e non sta a me dire chi è il migliore. Per il rinnovo dobbiamo valutare anche le prospettive che saranno conseguenza della firma – Poi Pastorelli conclude il suo pensiero – Siamo estremamente ottimisti“. Dunque, i prossimi mesi potrebbero essere decisivi per Alex. Se Meret non dovesse più rientrare nel progetto Napoli, la cessione sembra essere l’unica strada percorribile. E molto dipenderà da quante partite disputerà l’estremo difensore della Nazionale.
