Calcio

Superlega, l’Italia contro la Juventus: si apre un nuovo scenario

Muro del Governo italiano contro la Superlega: la Juventus resta sola, che cosa è successo e quale scenario si apre.

Mario Draghi e Gabriele Gravina (GettyImages)

A distanza da mesi dallo scioglimento momentaneo del progetto Superlega, la Juventus è stata “tradita” dal proprio Paese. Parlare di tradimento, però, non è propriamente corretto. Infatti, è risaputo che il torneo d’élite ideato da pochi club non è stato ben accolto dai dirigenti dello sport italiano e del calcio italiano. Sia Gabriele Gravina che Giovanni Malagò – presidente del CONI – hanno dichiarato la loro contrarierà all’attuazione della competizione calcistica. Proprio quest’oggi, i due hanno chiesto al Governo italiano di esporsi formalmente al fianco dell’UEFA, assolutamente contraria alla Superlega.

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L’Italia dice no alla Superlega: Juventus, Barcellona e Real Madrid soli contro tutti

Andrea Agnelli, presidente della Juventus (Getty Images)

Stando a quanto affermato dalla Gazzetta dello Sport, a poche ore dalla mezzanotte, l’Italia ha definito atto formale per costituirsi davanti la Corte di Giustizia europea sulla legittimità dell’opposizione dell’Uefa alla Superlega e a Real Madrid, Barcellona e Juventus. In altre parole, lo Stato italiano appoggia l’organo calcistico europeo, anziché il club bianconero deciso a tutti i costi di voler intraprendere questa nuova strada.

In più di un’occasione, Agnelli ha ribadito che il calcio va cambiato. Ma certamente, secondo i dirigenti sportivi italiani e lo stesso Stato, non è questo il modo di dover intervenire. L’ideazione di un torneo oligarchico e senza meritocrazia è l’uccisione dello sport e dei valori che ci sono dietro.

Dunque, anche lo Stato Italiano – così come Francia e Spagna – fa muro alla Superlega e questo può aprire un’incredibile nuovo scenario. Juventus, Real Madrid e Barcellona sono state abbandonate a combattere questa battaglia contro l’UEFA senza alleati. Inoltre, la presa posizione del Governo Draghi permetterà al Paese di essere uno dei papabili organizzatori di EURO 2028. Un evento da non lasciare ad altri concorrenti: sarebbe un’occasione sprecata.

Leo Zullo

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