Calcio

Juve-Fiorentina, tifosi viola allo Stadium? “No grazie”: i motivi della protesta

I tifosi della Fiorentina vogliono boicottare la vendita dei biglietti per la trasferta contro la Juventus: il motivo è incredibile.

Tifosi della Fiorentina (LaPresse)

E’ sicuramente una delle sfide più sentite del campionato. La partita tra Juventus e Fiorentina non è mai banale e, assieme al derby di Milano, sarà uno dei big match della prossima giornata di Serie A. La gara è in programma all’Allianz Stadium sabato 6 novembre alle ore 18:00, ma il rischio è che la squadra di Italiano sarà lasciata sola, senza supporter.

Infatti, i tifosi della Fiorentina si sono lamentati delle modalità di vendita dei biglietti per la trasferta contro la Juventus. E il duro comunicato condiviso sui social spiega meglio quali sono i problemi che hanno fatto infuriare tutti i club della Curva Fiesole, celebre settore del Franchi noto per il suo caldo tifo.

Leggi anche >>> Juventus, lo strano caso di Ramsey: tifosi scatenati, cosa è successo

Juve-Fiorentina, tifosi contro il sito bianconero: “Obbligati ad iscriverci: no grazie”

La Curva Fiesole dell’Artemio Franchi (LaPresse)

La Curva Fiesole già accende la rivalità per la prossima gara di campionato contro i bianconeri. Attraverso un comunicato, i club del settore dell Franchi hanno fatto sapere di non voler viaggiare verso Torino per supportare la propria squadra. I motivi di questa drastica decisione sono due e non banali.

Innanzitutto, il gruppo di tifosi della Fiorentina si lamenta della “vendita online” dei biglietti per la sfida contro la Juve, che creerebbe una discriminazione: “Non tutti possono acquistare il biglietto e di conseguenza qualcuno potrebbe restare fuori“. Inoltre, per poter acquistare il ticket nel settore ospiti dell’Allianz Stadium è necessario registrarsi al sito ufficiale bianconero: “Per acquistare i biglietti vi è l’obbligo d’iscrizione al sito della Juve: preferiamo dire no grazie“. Poi il comunicato prosegue con una nota amara contro la Lega Serie A e i presidenti delle società: “E’ arrivato il momento di dare un segnale forte ai padroni che hanno fatto di questo sport un business. Il calcio è della gente“.

 

Leo Zullo

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Leo Zullo

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