Il Benfica in campo (Getty Images)
Notte da incubo per un calciatore del Benfica che ha passato minuti di grande apprensione per se stesso e tutta la sua famiglia.
Non è di certo un periodo semplice per i calciatori. Nei giorni scorsi i ladri hanno vistato la casa di Muriel, per fortuna nell’abitazione non c’erano nè il colombiano nè la sua famiglia, mentre l’ultimo episodio arriva dal Portogallo ed è ancora più violento.
Nella tarda serata di ieri, dopo una gara di campionato del suo Benfica, il difensore centrale Otamendi è rientrato in casa da solo, in macchina, e subito dopo è stato aggredito con violenza da quattro persone.
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I malviventi lo hanno prima picchiato, poi gli hanno stretto una cinghia intorno al collo, lo hanno ammanettato e costretto a farli entrare in casa dove c’era anche la moglie con i due figli. L’Argentino, a quel punto costretto e senza altre possibilità, ha lasciato entrare gli aggressori che hanno portato via un bottino da circa 300mila euro senza, per fortuna, però senza usare altra violenza contro Otamendi e la su famiglia.
Il club ha confermato l’accaduto con un comunicato ufficiale: “Il Benfica conferma che Otamendi è stato vittima di un’aggressione nella sua residenza. Il calciatore e la sua famiglia stanno bene nonostante il disagio dovuto alla situazione”. Il club poi ha chiesto che la “privacy del giocatore e della sua famiglia sia rispettata da tutti i media mentre le autorità indagano sull’accaduto”.
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