Djokovic, il padre attacca: “Mio figlio come Gesù”

Novak Djokovic, nelle ultime ore, è finito nell’occhio del ciclone in merito alla sua possibile partecipazione agli Australian Open da non vaccinato

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Novak Djokovic, tennista serbo (Foto LaPresse)

E’ sempre più bufera attorno alla partecipazione di Novak Djokovic agli Australian Open. Il tennista serbo, in questo momento, si trova ”bloccato” a Melbourne e se in un primo momento sembrava certa la sua partecipazione al Grande Slam australiano, le cose ora sono drasticamente cambiate.

Il padre del tennista, Srdjan Djokovic, ha parlato nel corso di una conferenza stampa organizzata in Serbia proprio per prendere le difese del figlio.

Djokovic, il padre: “Mio figlio trattato come Gesù”

Srdjan Djokovic (Foto Getty Images)

Queste, nel dettaglio, le parole di Srdjan Djokovic nel corso della conferenza stampa: “Novak è la Serbia e la Serbia è Novak. Stanno calpestando Novak e quindi il popolo serbo. Volevano metterlo in ginocchio, ma non solo lui, ma anche il nostro Paese. Come Gesù cercano di crocifiggerlo, sottovalutarlo, metterlo in ginocchio”.

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Il padre del tennista ha poi proseguito: “Siamo una nazione orgogliosa, europea e civile. Siamo stati bombardati, oppressi e distrutti, ma non ci arrenderemo e non ci arrenderemo mai. Siamo un orgoglioso popolo serbo, il cui rappresentante e idolo è il nostro Novak. Non si arrenderà. È in prigione, il nostro Novak è prigioniero di quei bas***di”.

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Il numero uno al mondo della classifica ATP, al momento, è bloccato in un hotel per rifugiati a Melbourne e la richiesta del presidente serbo di trasferirlo nella casa, presa dal tennista in affitto proprio per partecipare agli Australian Open, è stata respinta.