Cristiano Ronaldo, mal di pancia al Manchester United: i motivi dell’insofferenza

Cristiano Ronaldo, la passione è finita: l’entusiasmo per il ritorno a Manchester sembra essere già smarrito. I motivi dell’insofferenza.

Crisi di mezza età. Sembra impossibile, ma ce l’hanno anche i campioni. Ricchi, corteggiati, idolatrati dalle folle. Eppure senza un pallone si sentono perduti: non sanno più cosa poter e dover fare. In gergo si chiama falling down, cadere giù, e Cristiano Ronaldo lo sta facendo in maniera inesorabile: le prestazioni sono sempre le stesse, ma fatica. Fatica e soffre ogni settimana.

Cristiano Ronaldo crisi
Cristiano Ronaldo, problemi allo United (LaPresse)

Non è questione di fisico, ma approccio mentale: porsi in maniera diversa per rispondere in maniera altrettanto positiva. Un uomo – anche nel calcio – è finito quando se la sente. Ogni volta che la testa gli dice che forse è giunto il momento di passare la mano. Questo Cristiano Ronaldo ancora non sembra averlo avuto, ma certamente non è come Ibra. Non ha quella fame e voglia di rivalsa che, al posto degli scatti d’ira, riesce ancora a farti scegliere la strada della determinazione.

Prima Sarri, poi Allegri, adesso Rangnick: tutti allenatori che sono passati sotto l’inquisizione – affatto santa – di Ronaldo. Ogni sostituzione un caso mediatico, con scatti d’ira e reazioni dalla stampa. Pronti a sviscerare l’ennesima lite: stavolta è toccato a Rangnick che, sul 3-1 per i Red Devils, contro il Brandtford ha sostituito il fuoriclasse. Apriti cielo. Sguardi fulminei e reazioni rabbiose.

Cristiano Ronaldo, anche i ricchi piangono: smarrimento a Manchester

Cristiano Ronaldo Manchester
L’attaccante non digerisce la sostituzione (LaPresse)

Il tedesco sottolinea che la scelta è stata fatta solo per natura tattica: non esiste alcun caso Ronaldo. Il lusitano, però, non l’ha digerita e allora Rangnick è costretto a tornare sull’accaduto: Cristiano, quando sarà allenatore, mi capirà”, ha chiosato il tecnico. Pietra sopra sulla questione, o quasi, perchè l’ex Juve non comprende i motivi di una sostituzione: non è un filantropo, quindi non prende le cose con filosofia, ma mette un punto.

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I mal di pancia di Ronaldo sono da attribuire agli introiti: ci sono alcuni sponsor che, se il ragazzo non gioca, pagano meno. Ecco spiegato il “Perchè cambi proprio me?”. Ronaldo, ogni volta che gioca, percepisce degli introiti non indifferenti per ciascuna foto social che posta. CR7 deve giocare, altrimenti perde notevoli entrate perchè prima, durante e dopo la gara seguono scatti interessanti. Uno scatto in gara ha una valenza, uno in borghese ne ha un’altra.

Gli accordi rispetto a ogni partita: quanto perde Ronaldo ogni volta che esce dal campo

CR7 diventa, non lo scopriamo oggi, un marchio: una pubblicità che cammina, segna e si lamenta. Tutto questo deve farlo in campo. Quindi, se non gioca, deve trovare comunque il modo di apparire. Uscire in anticipo non era nei piani dei suoi investitori, questo gli avrebbe sussurrato il fuoriclasse lusitano. Rangnick sarebbe andato oltre.

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Era già successo con Sarri, di qui le parole: “Sono un allenatore, mica un gestore”. Tradotto: non sono lo psichiatra di un uomo in preda all’insofferenza. L’ira di Cristiano Ronaldo, anche stavolta, stando al fuoriclasse, ha motivi fondati. Ma chi parla di semplici capricci non possiede il polso della situazione: accordi che saltano, credibilità che diminuisce. Questo – è il caso di dirlo – è il prezzo da pagare quando talento e notorietà vanno a braccetto.