Lacrime e commozione per Zinchenko in Everton-Manchester City: il gesto e l’immagine da pelle d’oca al Goodison Park
E’ decisamente difficile scendere in campo mentre il proprio Paese sta lottando per la sopravvivenza. Si sentirà anche un po’ colpevole di giocare una partita di calcio, mentre amici e familiari scappano, combattono e vivono con i propri occhi la guerra. 
Oleksandr Zincenko è letteralmente sotto shock per quanto sta accadendo in Ucraina, lui che è cresciuto nello Shakhtar Donetsk, proprio la squadra del Donbass: la porzione di terra riconosciuta indipendente e uno dei motivi per cui è scoppiata la guerra.
In questi giorni complicati, Zinchenko e tanti altri calciatori ucraini hanno cercato di diffondere messaggi, pensieri e riflessioni in merito a quanto sta accadendo nel loro Paese, ai loro familiari. In un certo senso, il terzino del Manchester City è andato anche oltre. Aveva condiviso un’immagine del presidente russo Putin, riconosciuto come uno dei principali responsabili del conflitto in Europa, e delle chiare minacce di morte. Frasi che sono state condivise sui social, poi rapidamente rimosse. Ma è chiaro che Zinchenko si sente particolarmente coinvolto emotivamente in questo periodo ed è per questo che prima di Everton-Manchester City è scoppiato in lacrime.
Zinchenko, lacrime ed emozione: cos’è successo
Il difensore della Nazionale ucraina e del club di Guardiola è scosso ed è per questa ragione che non è sceso in campo nel match di Premier League. Impossibile giocare. Il mister l’ha lasciato in panchina, ma l’ha voluto portare in panchina per sentire il calore del pubblico del Goodison Park.
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Infatti, prima del fischio d’inizio, i supporter allo stadio hanno creato un’atmosfera magica ed emozionante, avvolgendo Zinchenko e Mykolenko in un lungo applauso per mostrare la loro vicinanza. Entrambi non sono scesi in campo titolari, ma il terzino del Manchester City non ha trattenuto le lacrime davanti alle telecamere. Da sottolineare anche l’abbraccio dei due calciatori durante il riscaldamento: un gesto che vale più di mille parole. 
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Il mondo del calcio, in qualche modo, sta provando a reagire a questo conflitto. La Polonia e la Svezia, entrambe coinvolte nei playoff dei Mondiali nel tabellone della Russia, si rifiutano di giocare contro la Nazionale di Putin. Anche l’UEFA è subito intervenuta, dislocando la finale della Champions League da San Pietroburgo a Parigi. L’Europa sembra unita contro la guerra.
