Guerra in Ucraina, dura polemica fra calciatori: la decisione scuote i tifosi

Nuova polemica tra calciatori divisi sulla guerra in Ucraina scatenata da parte della Russia. Intanto, si allunga la lista di decisioni forti dei grandi club europei

Continuano le ripercussioni calcistiche della guerra in Ucraina. Il conflitto va avanti da una settimana, la Russia è stata esclusa dai playoff per i Mondiali di calcio del 2022 in Qatar, la UEFA ha interrotto la partnership con Gazprom, sponsor della Champions League.

Guerra in Ucraina, dura polemica fra calciatori: la decisione scuote i tifosi
Guerra in Ucraina, dura polemica fra calciatori: la decisione scuote i tifosi (Lapresse)

In Italia, il Milan ha dato spazio al messaggio per la pace di Andriy Shevchenko prima del derby di Coppa Italia e stamattina a Casa Milan campeggiava la scritta “Peace” con la bandiera dell’Ucraina sullo sfondo. L’ex bomber, che ha guidato la nazionale agli ultimi europei, ha ringraziato la sua ex società.

Il conflitto potrebbe portare il Chelsea ad avere una nuova proprietà. Intanto sta scoppiando una nuova polemica che coinvolge singoli calciatori.

Guerra in Ucraina, la nuova polemica

Guerra in Ucraina, la nuova polemica
Guerra in Ucraina, la nuova polemica (Lapresse)

Bersaglio dell’ultimo attacco è il capitano della nazionale russa, Artem Dzyuba, che sui social non ha pubblicato nulla dal post del 23 febbraio in cui mostrava l’immagine di un leone con i colori del suo club, lo Zenit San Pietroburgo. Club che peraltro ha forti legami con Gazprom, a lungo presieduto dall’attuale capo della Federcalcio russa e dirigente di Gazprom Neft, la divisione petrolifera.

L’ultimo attacco è di Vitaliy Mykolenko, difensore dell’Everton. “Mentre rimani in silenzio insieme ai tuoi compagni di squadra, pacifici civili vengono uccisi in Ucraina”, ha scritto.

Il suo club ha comunicato tutto il suo supporto al giocatore e alla sua famiglia. Ma i Toffees non si limitano alle parole. Il club ha infatti confermato di aver sospeso con effetto immediato gli accordi di sponsorizzazione con le tre società russe USM, che sponsorizzava il centro sportivo, Megafon, sponsor di maglia della squadra femminile, e Yota. Le tre società erano tutte di proprietà dell’oligarca Alisher Usmanov, ritenuto vicino a Vladimir Putin, colpito dalle sanzioni dell’Unione Europea.