Guerra Russia-Ucraina, il potere di Gazprom e le sfide per la UEFA

La guerra Russia-Ucraina avrà inevitabili ripercussioni sul mondo del calcio, con al centro il ruolo del colosso Gazprom tra i principali sponsor della UEFA

Matthias Warnig ha lasciato il board dei dirigenti della squadra tedesca dello Schalke 04. Potrebbe essere una notizia come un’altra, ma non lo è. Warnig, entrato nella dirigenza del club nel 2019, è un uomo della Gazprom, è il direttore della Nord Stream 2, società di proprietà del colosso russo che gestisce anche l’omonimo gasdotto è considerato molto vicino al presidente russo Vladimir Putin.

Guerra Russia-Ucraina, il potere di Gazprom e le sfide per la UEFA: gli scenari
Guerra Russia-Ucraina, il potere di Gazprom e le sfide per la UEFA: gli scenari (Lapresse)

Alla vigilia dell’invasione militare dell’Ucraina, il governo USA aveva interrotto qualunque rapporto con la società Nord Stream 2 e sanzionato lo stesso Warnig in base al Protecting Europe’s Energy Security Act (PEESA)

Gazprom, sponsor dello Schalke che il quotidiano tedesco BILD sta oscurando da ogni foto della squadra, è partner dell’indebitato club oggi in seconda divisione da quindici anni. La società dello Schalke 04 dipende dai russi anche se, come riporta il sito ufficiale, la società ha annunciato che cancellerà il logo Gazprom dalle maglie. Già stamattina l’allenatore del club, Dimitrios Grammozis, si era presentato in conferenza stampa senza il logo dello sponsor principale sulla divisa ufficiale.

I legami di Gazprom con la UEFA

Il colosso russo del gas è anche partner della FIFA e, dal 2012, della UEFA. L’accordo, stimato in 15 milioni di dollari l’anno, è stato rinnovato lo scorso maggio quando il colosso russo ha esteso la sua partnership anche alle prossime due edizioni degli Europei. Secondo il gruppo di ricerca SportBusiness Sponsorship, l’accordo con la Gazprom ha fruttato alla UEFA tra il 2018 e il 2021 circa 40 milioni di euro.

L’aspetto principale è la sponsorizzazione della Champions League. Per questo il logo di Gazprom compare in tutti gli stadi in cui si disputano gli incontri della manifestazione e sullo schermo di ogni televisore che trasmette le partite, le sintesi o programmi di approfondimento sulla competizione. Peraltro quest’anno la finale di Champions League è in calendario a San Pietroburgo alla Gazprom Arena, stadio di proprietà del colosso energetico dove gioca lo Zenit, avversario quest’anno della Juve.

Ma diversi europarlamentari hanno scritto una lettera al presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, per chiedere di spostare la sede della finale. Domani, 25 febbraio, è prevista una riunione straordinaria del Comitato Esecutivo UEFA. Dalle indiscrezioni che circolano già oggi, lo scrive sul suo profilo Twitter ad esempio il giornalista Alessandro Alciato, si deciderà di spostare altrove la finale di Champions.

L’invasione dell’Ucraina può coinvolgere anche la nazionale russa, impegnata a marzo nei playoff per la qualificazione ai Mondiali. Spareggi che peraltro dovrà giocare anche l’Ucraina. Al vertice della federcalcio russa c’è Alexander Dyukov, membro del Comitato Esecutivo UEFA. E’ stato presidente dello Zenit San Pietroburgo dal 2008 al 2017, e soprattutto è ancora adesso CEO di Gazprom Neft.

Nei playoff, il 24 marzo sono previste Scozia-Ucraina, con la vincente impegnata poi in trasferta contro Galles o Austria, e Russia-Polonia. Ma il ministro dello Sport polacco, Kamil Bortnichuk, ha chiesto lo spostamento in campo neutro”.

Guerra Russia-Ucraina, le conseguenze per le big d’Europa

Guerra Russia-Ucraina, le conseguenze per le big d'Europa
Guerra Russia-Ucraina, le conseguenze per le big d’Europa (Lapresse)

Le conseguenze della guerra possono pesare anche su singoli club. Il Governo USA, ad esempio, ha finito per sanzionare il CSKA Mosca, di proprietà per il 77% della banca Vnesheconombank, uno dei soggetti individuati come destinatari di provvedimenti punitivi per “tagliare il governo russo dal finanziamento occidentale”, come ha spiegato il presidente Biden.

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Il conflitto e il futuro della Gazprom non possono non pesare in futuro sul Chelsea, controllato dal 2003 da Roman Abramovich che potrebbe essere destinatario anche di sanzioni da parte del governo britannico. Anche se, come ha scritto su Sports Illustrated Jonathan Wilson, il Partito Conservatore britannico ha ricevuto cospicui fondi di provenienza russa tanto che Evgeny Lebedev, figlio di un ex agente del KGB, siede alla Camera dei Lord.

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Attendono di conoscere il proprio futuro anche i tifosi dell’Everton. Il principale sponsor dei Toffees, infatti, è la USM, società russa controllata dal miliardario Alisher Usmanov, considerato vicino al Cremlino. Intanto martedì il Manchester United ha scelto di non volare a Madrid, per affrontare l’Atletico in Champions League, con la compagnia aerea ufficiale del club, la russa Aeroflot. Una partita decisiva, da giocare su più tavoli.