Guerra Ucraina, dramma sfiorato per Shevchenko: il racconto da brividi

Dramma sfiorato per Shevchenko e la sua famiglia rimasta in Ucraina: il racconto dell’ex attaccante del Milan fa venire i brividi

La guerra in Ucraina sta tenendo con il fiato sospeso tutta Europa. Il conto delle vittime ha già raggiunto cifre importanti, che nessuno avrebbe voluto conoscere. In appena una settimana, l’intero continente sembra essersi diviso come negli anni della Guerra Fredda: l’ovest da una parte, l’est dall’altra. L’unica differenza, però, è che dell’est questa volta appartengono solo Russia e Bielorussia.

Andriy Shevchenko, il racconto personale sulla guerra in Ucraina
Andriy Shevchenko, il racconto personale sulla guerra in Ucraina (LaPresse)

L’Ucraina resiste, forse più del previsto secondo i piani di Putin. La popolazione è allo stremo e il racconto di Andriy Shevchenko ne dà ampia dimostrazione. L’ex attaccante del Milan è stato protagonista di un video toccante lanciato nel maxischermo di San Siro poco prima del derby di Milano di Coppa Italia.

Un messaggio che ha fatto il giro del web, così come le parole struggenti dell’allenatore in merito alla guerra in Ucraina. La sua famiglia sta vivendo il terrore ogni giorno: costantemente in bilico tra la vita e la morte.

Ucraina, Shevchenko da brividi: “Quattro giorni sottoterra”

Andriy Shevchenko
Andriy Shevchenko (LaPresse)

Nell’intervista rilasciata a la Repubblica, Andriy Shevchenko ha commentato la situazione che sta vivendo il suo Paese. Un conflitto che non si sarebbe mai immaginato: “Fino ad otto giorni fa speravo non accadesse. Kiev, Mariupol, Sumy, Kharkhiv, sono sotto assedio. La gente vive sotto i rifugi. Le parole non bastano a descrivere tutto ciò che accade“.

L’ex allenatore del Genoa ha raccontato anche che la sua famiglia rimasta in Ucraina sta attraversando momenti davvero complessi: “Sento ogni venti minuti mia madre e mia sorella. Volevo andare da loro, ma lo spazio aereo è chiuso – ha dichiarato Sheva – Mia zia è rimasta sottoterra per 4 giorni. L’ha liberata mio cugino da poco, l’ha portata da sua sorella, ovvero mia madre“.

Shevchenko riserva parole durissime per il presidente della Russia: “Putin è un assassino. Ora il bersaglio siamo noi che siamo confinanti, ma chi sarà il prossimo?“. Un commento di un uomo che sta soffrendo, preoccupato dalle sorti della sua famiglia, rimasta a Kiev per combattere in prima linea contro l’invasione dei militari russi.