Mondiali, Infantino l’ha detto davvero: mondo del calcio sconvolto

Gianni Infantino lancia un nuovo allarme sulla competizione dei Mondiali. L’attacco del presidente della FIFA scuote il mondo del calcio: cosa è accaduto.

Il numero uno della FIFA ha parlato di una novità che scuote il calcio internazionale. Gianni Infantino ha chiesto di conoscere, con novizia di particolari, un aspetto particolare dei campionati del mondo. La vicenda è al centro di un dibattito, con tanto di polemiche per quanto emerso.

Gianni Infantino
Gianni Infantino e la novità che scuote il mondo del calcio (La Presse)

I Mondiali si svolgono ogni quattro anni, ma quanto emerso rischia di lanciare un nuovo allarme, soprattutto dopo le parole di Infantino. Le dichiarazioni sono molto forti e si soffermano su una vicenda che potrebbe complicare e non poco. La questione è delicata e impone il massimo rispetto.

Gianni Infantino lancia un nuovo allarme, le dichiarazioni del presidente della FIFA

Gianni Infantino
Gianni Infantino e la novità che spiazza tutti (La Presse)

Gianni Infantino ha dichiarato che i lavoratori per la costruzione della infrastrutture del Qatar, in vista dei prossimi campionati del mondo, sarebbero al centro di numerosi incidenti e di vittime durante la realizzazione degli stadi. Nonostante gli evidenti abusi, in ogni caso, Infantino ha dichiarato che i lavoratori si sarebbero sentiti orgogliosi per aver contribuito ai lavori, “guadagnandosi da vivere piuttosto che ricevere beneficenza“.

Questa frase non è esente da polemiche derivate proprio dal commento di Infantino durante la conferenza globale Milken Institute di Los Angeles. Le parole del presidente della FIFA sono giunte dopo la domanda in merito all’impegno per aiutare le famiglie dei lavoratori morti in Qatar. A riportare la notizia è l’Associated Press.

Infantino non avrebbe contestato l’affermazione rilanciata dal The Guardian circa i migliaia di lavoratori (oltre 6mila) morti durante la costruzione delle infrastrutture in Qatar, ma avrebbe parlato di sole tre vittime nei cantieri degli stadi. “Ora 6.000 potrebbero essere morti in altre opere e così via. Ovviamente la FIFA non è la polizia del mondo o responsabile di tutto ciò che accade nel mondo. Ma grazie alla FIFA, grazie al calcio siamo stati in grado di affrontare lo stato di tutti i 1,5 milioni di lavoratori che lavorano in Qatar“, ha ricordato il presidente della FIFA.