Ricordi la lite di Buffon con l’arbitro Oliver? Il retroscena inedito è sorprendente

Gigi Buffon, nel corso di un’intervista ai microfoni de La Stampa, è tornato sulla lite accaduta al Bernabeu nel 2018 con l’arbitro Oliver

Il match di Champions League del 2018, tra Real Madrid e Juventus, è passato alla storia per l’espulsione di Gigi Buffon per proteste in seguito alla decisione dell’arbitro Oliver di assegnare un calcio di rigore ai galacticos. 

Buffon
Gigi Buffon protesta con veemenza nei confronti dell’arbitro inglese Michael Oliver (Foto LaPresse)

A distanza di anni, il portiere classe ’78 è tornato su quanto accaduto e ha ribadito ancora una volta che – secondo la sua opinione – l’espulsione fu ingiusta. Dopo il cartellino rosso, un po’ tutti ricorderanno della sfogo di Buffon in diretta tv. Dichiarazioni che fecero discutere, visto che l’estremo difensore di Carrara accusò il fischietto inglese di avere “un bidone della spazzatura al posto del cuore”.

Juventus, Buffon sulla lite con Oliver: “Quella partita…”

Gigi Buffon nel match del 2018 contro il Real Madrid (Foto LaPresse)

Buffon, in queste ore, ha sottolineato come – nonostante quello che accadde – si è sempre sentito molto orgoglioso delle sue dichiarazioni e del match disputato dalla Juventus. Queste, nello specifico, le sue parole: “Quella è stata la partita di cui vado più orgoglioso. Ancora adesso non ho capito perché l’arbitro Oliver mi ha espulso. Non l’ho offeso e temo anche che qualcuno dei miei compagni gli abbia tirato due cazzotti sulle costole. Ma non sono stato io e mi sono preso il cartellino rosso”. 

Il classe ’78 ha poi ricordato anche le sensazione vissute nell’estate del 2006 con lo scandalo di Calciopoli e la retrocessione in B dei bianconeri: “La gioia più grande con la Juve è stata con il primo scudetto con Conte perché aveva dato senso alla scelta di restare in B nel 2006. Ero reduce dalla finale di Berlino e decidere di rimanere a Torino era una scelta pesante, Calciopoli l’ho vissuta male. La Juve ha pagato più di tutti, ma c’erano anche altre società e dirigenti”.