Il commissario tecnico della Nazionale ha svelato di esser rimasto sorpreso da un fattore durante questo lungo raduno a Coverciano: le parole di Roberto Mancini.
Il ct della Nazionale Roberto Mancini è rimasto piacevolmente sorpreso da un aspetto durante il ritiro a Coverciano per le partite di Nations League. L’allenatore aveva convocato tantissimi calciatori, circa 47, per poi lasciar partire in vacanza titolari e appartenenti al vecchio ciclo.
Assieme allo staff tecnico e Mancini sono rimasti moltissimi giovani e Azzurri alla prima chiamata in Nazionale. Non è un caso che si parla quasi di una squadra sperimentale quella organizzata dal ct, poiché tanti giocatori non hanno mai giocato assieme e ritrovano per la prima volta a condividere lo stesso spogliatoio.
Dopo la delusione di non aver centrato il pass per il Mondiale, l’Italia ha perso anche contro l’Argentina la Finalissima, giocando male. Dopo la debacle a Wembley, Mancini si è rimboccato le maniche e ha ritrovato il sorriso di una volta, grazie soprattutto ai giovani.
Mancini, i giovani e la personalità: “Pensavo che…”
Alla vigilia dell’ultimo impegno internazionale di questa stagione, ct Mancini ha ribadito in sala stampa che è stato piacevolmente colpito dalla “personalità dei giovani“. Il commissario tecnico ha avuto coraggio nel convocare tanti ragazzi, lanciandoli per la prima volta contro campioni affermati, in un contesto diverso dal solito. E infatti, il mister Campione d’Europa non nega di esser rimasto sorpreso: “Mi aspettavo che i giovani facessero più fatica – poi ha aggiunto – Credo sia stato fatto un lavoro positivo, ma c’è tanto da fare“.
La nuova Italia è appena nata e Mancini vorrà modellarla a suo piacimento, magari lasciando a casa qualcuno del vecchio ciclo e ripartendo con tanti giocatori giovani e affamati: “Quando saremo dominanti, come l’altra squadra – spiega Mancini riferendosi alla Nazionale vittoriosa a EURO 2020 – E fluidi in fase realizzativa, saremo un passo avanti“.
Ma è soprattutto la personalità su cui bisognerà lavorare: “E’ fondamentale che i più giovani si siano allenati con calciatori più esperti. Possono esser migliorati sotto l’aspetto della personalità“. Sarà questa la chiave della Nazionale del domani.
Mancini su Scamacca e Insigne
Il commissario tecnico ha risposto ad un paio di domande sui singoli, in particolar modo sul futuro di Lorenzo Insigne: “Se sono preoccupato di perderlo? Non so, dipenderà da cosa farà e come starà in America. Ha dato tanto a noi, è un grande calciatore. Dipenderà da quello che accadrà in MLS“. L’ormai ex capitano del Napoli rischia di perdere il posto in un futuro non molto lontano. La scelta di lasciare l’Italia potrebbe costare caro in termini di convocazione.
Non manca anche una tirata d’orecchie costruttiva a Scamacca, uomo mercato e bomber del futuro: “Deve imparare a muoversi e deve capire in area di rigore dove può finire il pallone. Se sta fermo in area di rigore è difficile che arrivi. Deve avere l’intuizione dell’attaccante”.