Gnonto tradito dall’Inter: l’accusa ai nerazzurri coinvolge la Nazionale

Wilfried Gnonto è tornato a parlare dell’Inter, lanciando un’accusa ai nerazzurri e anche al sistema calcio, coinvolgendo persino la Nazionale italiana 

E’ stato l’uomo del momento nelle scorse settimane, merito di Roberto Mancini che ha creduto in lui decidendo di schierarlo nella gara contro la Germania dello scorso 4 giugno. Wilfried Gnonto è diventato il più giovane debuttante nella storia della Nazionale e ha lasciato il segno anche con un assist nella prima sfida giocata.

Gnonto Inter
Wilfried Gnonto, calciatore (LaPresse)

Contro l’Ungheria è partito titolare e ha disputato anche tutti i 90 minuti, come successo 5 giorni fa contro la Germania nella sconfitta per 5-2 che lo ha visto anche realizzare il suo primissimo gol con l’Italia. Una rete amara per via del risultato finale, ma che lo ha messo ulteriormente al centro dei riflettori.

Il calciatore dello Zurigo è infatti finito al centro di numerosi voci di mercato che lo hanno portato ad essere accostato principalmente all’Hoffenheim, ma anche al Monza e al Sassuolo in Serie A. Un ritorno in Italia dopo la sua esperienza nelle giovanili dell’Inter.

Gnonto, accusa l’Inter: “Se fossi rimasto…”

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Gnonto, nazionale italiano (LaPresse)

Proprio di nerazzurri ha parlato il classe 2003, che nell’estate del 2020 ha dovuto trasferirsi da Milano per la Svizzera. Lui, tifosissimo interista, si è quasi sentito tradito da quello scenario praticamente obbligatorio che gli si era palesato.

Mi trovavo benissimo, ero a casa, ma in quel periodo io e la mia famiglia abbiamo capito che la scelta migliore da fare era andare via”, ha dichiarato Gnonto nell’intervista per Qui Stadio e Voi Studio. Subito dopo ha aggiunto: “All’inizio è stato molto difficile perché era tutto nuovo, dalla città, alla lingua fino alla squadra”.

Infine Gnonto ha lanciato un messaggio che nasconde una critica sottile: “Magari se fossi rimasto all’Inter non avrei mai giocato in Nazionale”. In una big di Serie A ci sarebbe stato troppo poco spazio per lui, mancanza di coraggio e fiducia che gli avrebbero impedito di arrivare agli occhi del ct Mancini.

Un retaggio culturale del nostro calcio che dovrà essere presto abolito e che ha portato alle debacle che la nostra Nazionale ha vissuto nel recente periodo. La speranza è di una rinascita, fondata sul maggiore impiego dei giovani come Gnonto.