“Sarri non mi ha voluto”: l’amara verità spiazza i tifosi

Un retroscena riguardante Maurizio Sarri sta facendo il giro del web e dei social network: ecco di cosa si tratta

Maurizio Sarri, nella scorsa stagione, ha scelto di sposare il progetto “Lazio” e di guidare il club capitolino verso prestigiosi traguardi. Il primo anno, tra alti e bassi, si è concluso discretamente, con un quinto posto che ha accontentato sia tifosi che società.

Maurizio Sarri, allenatore della Lazio (Foto LaPresse)

Tra poco più di un mese inizierà una nuova stagione e Sarri ha in mente di migliorare quanto fatto l’anno scorso. La rosa biancoceleste, già in queste prime battute di calciomercato, è stata migliorata con l’arrivo di: Marcos Antonio, Gila, Casale e del sempre più vicino Romagnoli. 

L’ex tecnico del Napoli ora aspetta due portieri, i quali dovranno andare a rimpiazzare le caselle lasciate libere da Strakosha e Reina. Sarri, intanto, da pochi giorni ha iniziato il ritiro ad Auronzo di Cadore e aspetta di avere tutta la rosa al completo per proseguire il lavoro iniziato poco più di un anno fa.

“Sarri non mi ha voluto”, il retroscena stupisce tutti

Maurizio Sarri, allenatore della Lazio (Foto LaPresse)

Sarri, prima di tornare in Italia per allenare la Juventus nel 2019, ha guidato per una stagione il Chelsea. Con i Blues ha vinto l’Europa League battendo in finale i rivali dell’Arsenal, ma a fine stagione decise di lasciare l’Inghilterra per tornare in Serie A.

Un suo ex calciatore, Drinkwater, ai microfoni di Sky Sports UK ha raccontato un aneddoto con protagonista Maurizio Sarri. Il centrocampista inglese ha fatto parte della rosa del Chelsea proprio nell’anno in cui Sarri era l’allenatore dei Blues. 

Le sue parole: “Era l’ultima ora di calciomercato e venni convocato nell’ufficio di Sarri, con Gianfranco Zola che faceva da traduttore. Mi ha detto che non ero nei suoi piani. Il mio rapporto con Sarri fuori dal campo era come pensare ad una casa in fiamme. Dopo che mi disse che non ero nei piani reagì chiedendogli perché me lo stesse dicendo con solo un’ora di tempo alla fine del mercato. Mi disse che c’erano squadre all’estero che potevano prendermi. Reagii male, decisi di restare fino a gennaio, avevo un bimbo piccolo e non potevo spostarmi”.