Mario Balotelli, attaccante (Ansa)
Mario Balotelli ha massacrato Roberto Mancini, le parole dell’attaccante risultano un’ennesima pugnalata per il tecnico della Nazionale
E’ una storia travagliata quella tra Mario Balotelli e la Nazionale italiana. Da quell’esordio il 10 agosto del 2010 sono trascorsi ormai 12 anni, nei quali Super Mario è diventato uno degli attaccanti più discussi nel nostro paese. Ancora oggi, il tema Italia, lo tocca molto nel profondo.
L’apice lo ha raggiunto nell’Europeo del 2012, dove stese la Germania in semifinale con una doppietta. Quella Nazionale si fermò solamente in finalissima contro una Spagna troppo superiore, che distrusse la squadra di Cesare Prandelli a suon di gol.
Da quel momento un lento declino con i club, che lo hanno portato anche ad allontanarsi dal giro della nazionale maggiore. Dopo la deludente partentesi del Mondiale nel 2014, Balotelli è stato convocato solamente altre 3 volte, tutte nel 2018, contro Arabia Saudita, Francia e Polonia.
Il 7 settembre di 4 anni fa l’attaccante indossava per l’ultima volta i colori azzurri, salvo poi essere chiamato nel gruppo di Roberto Mancini negli scorsi mesi. Una partecipazione solo allo stage di gennaio, che non gli ha però comunque permesso di prendere parte all’elenco dei convocati ufficiali per i playoff Mondiali.
Una ferita che brucia ancora e che lo stesso Mario Balotelli ha commentato ai microfoni di Sky Sport. Con tono stizzito, l’attaccante ha dichiarato: “Nazionale? Non fatemene parlare, conoscete il mio pensiero. E’ la cosa più bella che c’è, poi ognuno fa le sue scelte e io le rispetterò sempre”.
Una critica velata a Roberto Mancini, che gli ha preferito altri attaccanti, che non hanno poi saputo rendere nel famoso confronto con la Macedonia che ha stabilito la seconda mancata partecipazione consecutiva della nostra Nazionale al prossimo Mondiale.
Per Super Mario, ora, c’è solo l’Adana Demirspor, con il quale ha anche segnato ieri nell’amichevole contro il Napoli. La Nazionale resterà, forse per sempre, un sogno raggiunto, ma poi perso e mai più riconquistato.
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