Calcio

Totti “snobbato” dal grande romanista: “Mi dispiace, ma…”

Un grande romanista ha raccontato il suo rapporto con Totti, sorprendendo i tifosi con una giudizio abbastanza controcorrente.

Nella storia della Roma, in fondo, nessuno ha inciso come Francesco Totti, almeno nei numeri. Il numero 10 giallorosso, infatti, non è solo un’icona del calcio italiano, ma è anche uno dei migliori marcatori della Serie A. Precisamente è il secondo, con 250 reti, dietro soltanto all’irraggiungibile Silvio Piola (a quota 274).

Totti “snobbato” dal grande romanista: “Mi dispiace, ma…” (LaPresse)

Tuttavia, non è il solo ad aver segnato la storia della Roma, soprattutto per quanto riguarda la sfera emotiva. E da questo punto di vista, anzi, un grande romanista ha “snobbato” Totti facendo una scelta particolare, in un’intervista al Corriere della Sera. La confessione ha infatti sorpreso molti tifosi, pur avendo una spiegazione precisa.

Totti “snobbato”: la confessione del romanista sorprende i tifosi

Totti “snobbato”: la confessione del romanista sorprende i tifosi (LaPresse)

La Roma, di sostenitori famosi, ne ha davvero tanti, specialmente tra quelli nati e/o cresciuti nella Capitale. Ma non per tutti, “Er Pupone” ha avuto lo stesso impatto. Ne ha parlato anche il cantante Alex Britti, svelando alcuni retroscena del suo rapporto con Totti, conosciuto anche in prima persona.

“Totti è stato un calciatore importante, ma rimango pragmatico e poco romantico”, ha detto Britti, assiduo frequentatore dello Stadio Olimpico. Lo stimo come atleta e come uomo. Me lo ricordo giovane, abitava vicino a casa mia. Ci incontravamo al supermercato. Chi veniva a fare la spesa ci vedeva chiacchierare davanti agli scaffali della pasta”.

È una persona eccezionale, carina, gentile, educatissima, umile nonostante quello che è diventato”, ha poi proseguito. Tuttavia, per uno come lui, nato nel 1968, Totti non rappresenta il punto di riferimento assoluto come romanista: I miti appartengono ai sogni che si fanno da ragazzini. E per quelli della mia generazione l’idolo era Falcao. Mi dispiace,” ha poi concluso affettuosamente, non volermene France’, te vojo bene.

Una scelta davvero singolare, legata a ragioni personali ed anche anagrafiche. Falcao, per Britti, rappresenta quel sogno che è quasi un tabù, che è conserva la propria bellezza proprio perché rimane tale. Il cantautore ha detto di non voler quasi incontrare il suo idolo: Non sono uno che fa altarini. Uno molto figo, non ricordo chi,” ha infine scherzato, “ha detto che i sogni sono come la Stella Polare: la inseguiamo tutta la vita per tornare a casa, ma non la raggiungiamo mai.

Samuele Diodato

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