Messi scatena il panico in Argentina: interviene il Governo, scoppia la polemica

In Argentina è scoppiata la polemica, coinvolto indirettamente anche Lionel Messi: il Governo costretto ad intervenire.

Che Lionel Messi venga venerato in Argentina come se fosse un’entità divina, non è storia nuova. Ma che addirittura il Governo debba intervenire e mediare, è davvero sorprendente. In Sud America sono stati superati i limiti e c’è chi cospira contro una grande azienda.

Lionel Messi
Lionel Messi, attaccante della Nazionale argentina (LaPresse)

Tra pochi mesi, la Pulce scenderà in campo in Qatar per difendere i colori dell’Albiceleste al Mondiale. E chiaramente, come nelle edizioni precedenti, l’Argentina parte favorita e gli occhi sono tutti per Leo Messi, ancora alla ricerca della vittoria in Coppa del Mondo. Un sogno per eguagliare il grande Diego Armando Maradona, se non addirittura superarlo.

Intanto, proprio per via del prossimo Mondiale, che potrebbe essere l’ultimo per l’attaccante del PSG, in Argentina è scoppiata una bufera mediatica, a tal punto che ha costretto l’intervento del governo.

Messi vale 45 mila pesos: scoppia la polemica in Argentina

Messi
E’ bufera sulla figurina di Messi in Argentina (LaPresse)

Da pochissimo è iniziata la vendita delle figurine e dell’album del Mondiale in Qatar. Gli appassionati sono già all’opera con la collezione tanto attesa. Addirittura, in Argentina, la domanda ha superato l’offerta: molte edicole e chioschi hanno già finito i pacchetti.

Tanti ragazzi e collezionisti argentini fanno file di ore per acquistare le figurine Panini dei Mondiali 2022, con la speranza di trovare l’ormai sempre più rara figurina di Lionel Messi. Addirittura, tra i cospiratori, c’è chi sostiene che la Pulce si troverà solo nelle figurine vendute in Brasile.

Su internet, inoltre, la carta speciale di Leo Messi si vende a 45000 pesos, ossia 300 dollari: l’equivalente di 300 pacchetti di figurine che si possono acquistare proprio in Argentina. Insomma, in Sud America si sta scatenando una grossa polemica e Panini fa sapere che per la ristampa delle card ci vorrà tempo.

Nel frattempo, gli edicolanti protestano perché sostengono che sono stati privilegiati alcuni punti vendita non convenzionali, come supermercati e pompe di benzina. Proprio per tale ragione, l’associazione che tutela i diritti dei “kiosqueros” ha alzato la voce e il governo ha promesso di mediare con l’azienda di figurine e i venditori, per porre fine alle proteste e placare gli animi dei collezionisti.