Inter, giornata ferale, altro grave lutto: addio a un grande ex

La grande famiglia nerazzurra piange la scomparsa di Bruno “Maciste” Bolchi, campione d’Italia con l’Inter nel 1962-63

Un grave lutto ha colpito l’Inter. E’ scomparso ieri sera, all’età di 82 anni, Bruno Bolchi. “Maciste”, soprannome affibbiatogli da Gianni Brera per la sua possente mole, si è spento in una clinica di Firenze dove era ricoverato da qualche giorno in seguito all’aggravamento delle sue condizioni di salute.

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Inter, grave lutto: scomparso un grande ex (Ansa)

Nato a Milano il 21 febbraio 1940, Bruno Bolchi viveva da tempo a Pieve a Nievole, in provincia di Pistoia, il cui primo cittadino, Gilda Diolaiuti, ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa di “Maciste”.

Giornata davvero ferale per la grande famiglia nerazzurra che in poche ore piange la morte di un suo grande ex, Bruno Bolchi, coriaceo mediano della “Beneamata” che si laureò campione d’Italia nel 1963, e di Bruno Arena, l’altra metà dell’ex duo comico dei “Fichi d’India“, noto tifoso interista.

Inter, addio a “Maciste” Bolchi: ottimo mediano e allenatore specializzato in promozioni

Bruno Bolchi
E’ morto Bruno Bolchi, grande ex dell’Inter (LaPresse)

Ottimo mediano, dopo l’esordio in Serie A, a 18 anni, con l’Inter, Bolchi ne diventò il capitano tre anni dopo vincendo lo scudetto nel 1963. Passò poi nel Verona, in Serie B, e, l’anno successivo, all’Atalanta in A; quindi il trasferimento al Torino dove chiuse la sua esperienza nella massima Serie dopo oltre 200 presenze e 12 reti.

Dopo il ritiro, a 31 anni, nel 1971, Bruno Bolchi iniziò la carriera di allenatore che, forse, è stata superiore a quella, comunque di buon livello, da calciatore. In 36 anni in panchina si specializzò in promozioni dalla B alla A (impresa compiuta 4 volte: con il Bari, il Cesena, il Lecce e la Reggina). Con i pugliesi, in due anni, dal 1983 al 1985, riuscì a fare il doppio salto dalla C alla massima serie.

Anche in Serie A Bolchi seppe ritagliarsi il suo spazio per la capacità di conservare la categoria pur guidando squadre non certo di altissimo profilo. Infine, una curiosità: è stato il primo calciatore ad essere immortalato sulle mitiche figurine Panini, croce e delizia di generazioni di bambini e ragazzini.