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Calcio

Serie A, sveglia! Dalle categorie inferiori parte il cambiamento: la crisi è un’opportunità

Il segnale parte dal basso, ora tocca alla Serie A reagire: serve una risposta per salvare il sistema calcio dalla crisi energetica.

Gabriele Gravina aveva lanciato l’allarme per quanto riguardo Coverciano e tutte le scuole calcio. Perché l’innalzamento dei costi sulle bollette mette in pericolo anche loro, e così il futuro di tanti ragazzi che sognano di poter diventare calciatori. Uno scenario macabro, se si pensa a quanto già la nostra massima serie, e con lei la Nazionale, stia faticando a tenere il passo del resto d’Europa.

Serie A, sveglia! Dalle categorie inferiori parte il cambiamento: la crisi è un’opportunità (LaPresse)

Una reazione è certamente necessaria, un cambiamento che possa salvaguardare il sistema. Una soluzione che va trovata a prescindere da quelle che saranno le scelte del futuro governo del paese, dopo le elezioni. Un segnale, nel calcio italiano, è però quello lanciato dalla Serie C, che ha proposto una “ricetta” concreta – i cui risultati si vedranno in seguito – per far fronte al momento difficile.

Dal basso si cambia, ma la Serie A resta a guardare: quali sono gli scenari per il futuro

Dal basso si cambia, ma la Serie A resta a guardare: quali sono gli scenari per il futuro (LaPresse)

“Le società hanno condiviso la necessità di giocare le partite di Serie C durante il giorno, privilegiando il sabato e la domenica alle 12:30 ed alle 14:30, lo ha comunicato il presidente di Lega Pro, Francesco Ghirelli. E proprio quest’ultimo è pronto all’annuncio ufficiale per avverare il desiderio in nome del futuro delle varie squadre. Già il Girone A si disputerà per intero alle 14:30, ma ora, per la prossima giornata, anche nove partite del Girone B e del C si svolgeranno nelle suddette fasce orarie, e non più alle 17:30.

L’unico orario invariato, al momento, sembra destinato a restare quello del posticipo del lunedì sera, prevedibilmente per via dell’accordo precedente per la diretta televisiva della Rai. Tutto questo, però, scatena una riflessione che coinvolge anche le categorie superiori alla C, dove le logiche dei diritti televisivi forniscono più denaro, ed in tal modo hanno un peso maggiore sulla scelta degli orari.

Testimonianza ne sono gli orari scaglionati della Serie A. Le cui giornate si dividono tra sabato, domenica e lunedì. Con i soliti orari, però, sei partite (due per giorno) andrebbero giocate con la necessità dell’illuminazione. Una questione per nulla banale, nel contesto di crisi energetica che il paese sta vivendo.

Come la decisione della Serie C può influenzare anche la nostra Serie A? Difficile a dirsi, ma con i diritti televisivi interni in calo (venduti in questo triennio ad una cifra inferiore – di circa 50 milioni – rispetto allo scorso), il problema diventa ancora maggiore per le società meno blasonate. E con “un cuscinetto” meno sicuro sul lato dei diritti televisivi, l’aumento sulle bollette potrebbe risultare deleterio per la salute dei bilanci.

Fare pressione in Lega sarebbe un atto di coraggio, con i tanti interessi in ballo in Serie A. Ma in qualche modo anche il mondo del calcio dovrà coprirsi le spalle in questo momento difficile. Per ora si va avanti, ma non è detto che le circostanze non obblighino ad intavolare un dialogo anche con le emittenti detentrici dei diritti televisivi. Tutto è ancora da valutare, ma forse sarebbe meglio muoversi, prima che sia troppo tardi.

Samuele Diodato

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Samuele Diodato

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