Serie A

Inter, Conte: “Ibrahimovic? Non ne parlo, penso ai miei. Sanchez, un enorme dispiacere”

Antonio Conte ha parlato alla vigilia di Sassuolo-Inter, match delle 12:30 valido per l’ottava giornata di Serie A. I nerazzurri sono reduci dalla prima sconfitta in campionato, contro la Juventus, che è costata il primato in classifica. Lukaku e compagni, privi di Sanchez e Sensi infortunati, vorranno trovare nuovamente i 3 punti per non perdere ulteriore terreno.

Gli uomini di De Zerbi avranno difronte un avversario ostico e in corsa per ben altri obiettivi, ma i 6 punti in 6 giornate (la sfida con il Brescia è stata rinviata ndr) dovranno motivare i neroverdi alla caccia di un successo che manca da un mese, nel 3-0 rifilato alla SPAL sempre in casa.

Conte ha risposto alle domande dei giornalisti partendo con la condizione della squadra: “Ha lavorato benissimo, c’è grande impegno, voglia e determinazione. Quando vedi questo, rimani sicuramente sereno. Puoi vincere o non vincere, ma l’importante è sicuramente l’impegno anche nel migliorare. Sono sereno e contento di lavorare in questo clima“. 

Conte parla della rosa dell’Inter

Il tecnico leccese ha parlato degli infortuni dopo le Nazionali e delle occasioni per i sostituti: Tutti sono titolari nella rosa. C’è chi può dimostrare di più e di meno. Ho fiducia in tutti loro e affronteremo la situazione a testa alta e petto in fuori, pronti a dare battaglia”. 

Sull’infortunio di Sanchez ha aggiunto: “Che considerazioni ho fatto? C’è dispiacere, perchè parliamo di un ragazzo che abbiamo recuperato e che aveva dato apporto su tutti i punti di vista. Dispiace anche per lui, per l’entusiasmo e la voglia che aveva nel lavorare qui. Voleva tornare il Sanchez che conoscevamo e nel momento in cui stava per raccogliere i frutti c’è stata questa tegola. Gli infortuni fanno parte della carriera, ne ho avuti tanti anche io. Devi essere bravo a rialzarti”. 

In merito a un possibile arrivo di Ibrahimovic, Conte ha detto: Parlare di altri giocatori è una mancanza di rispetto dei miei calciatori, soprattutto per quello che mi stanno dando. Con tutto il rispetto nei confronti di Ibra, un ragazzo straordinario che rimarrà nella storia del calcio quando smetterà, non è giusto parlarne. Alcune sconfitte, come quelle contro la Juventus, danno responsabilità e unione. La mia rosa uscirà più forte dalle disavventure“. 

“Cosa ci manca per essere dinamite? Dobbiamo avere continuità di risultati e prestazioni, continuando a fare ciò per cui stiamo lavorando. Il nostro futuro passa dal miglioramento di ognuno di noi“, ha detto l’allenatore nerazzurro.

Conte ha parlato anche del calendario che intreccia Nazionali e club, creando problematiche alle squadre: “Io sono stato da entrambe le parti e da una parte richiami i tuoi spazi perchè non li vedi mai, ma dall’altro sei egoista e non vuoi che i calciatori lascino la squadra nel bel mezzo della stagione. E’ una situazione veramente complessa e non posso dare risposte in merito“.

“Il Sassuolo è una grande realtà e c’è dispiacere per la scomparsa di Squinzi. E’ una società seria con un allenatore preparato e idee chiaro. Massimo rispetto per il loro calcio, in una realtà piccola. Vanno fatti grandi applausi”, ha detto il tecnico pugliese.

Su Sebastiano Esposito, Conte ha detto: “Giusto per chiarire la situazione perchè le persone parlano senza sapere.  Non esiste nessuna polemica ed essendo stato commissario tecnico, sono molto più aperto rispetto ad altri allenatori. E’ un prospetto importante per il futuro e per il presente dell’Inter, anche perchè è cresciuto e fa parte a tutti gli effetti della rosa. Non avrei paura a farlo giocare. Ovviamente con Lukaku, Lautaro, Politano e Sanchez è più complicato. Quando c’è un problema lui verrà con noi, contro il Barcellona lo stavo per far debuttare. Deve stare con i piedi a terra, ma non mi da segni di presunzione. Anche Bastoni ha le stesse chance di tutti gli altri giocatori di partire titolare“.

Leggi anche -> Inter, il Borussia Dortmund fa fuori Sancho per motivi disciplinari

Claudio Mancini

Claudio Mancini, 23 anni. Diplomato nel 2018 al Liceo linguistico e attualmente aspirante giornalista e vincitore di un Master nel settore. Cresciuto con il sogno di diventare telecronista sportivo.

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