Pjanic, un regista da record. L’evoluzione del bosniaco con il gioco di Sarri

Pjanic, un regista da record. L'evoluzione del bosniaco con il gioco di Sarri

Maurizio Sarri ha reinventato Miralem Pjanic. Rispetto all’anno scorso, effettua più passaggi totali, verso la trequarti e verso la metà campo avversaria. Come rivelano i dati Opta, Pjanic ha completato 533 passaggi sui 593 tentati, con una media di 85,7 ogni novanta minuti. Forte dell’89,9 di precisione dei passaggi corti e del 70% nei lanci lunghi, il bosniaco appoggia il pallone in avanti più di una volta su tre nel corso in Serie A.

Pjanic decisivo negli ultimi trenta metri

Terzo in Italia per media passaggi a partita dopo il regista dell’Inter Marcelo Brozovic e il jolly del Napoli Fabian Ruiz, è il calciatore che completa più appoggi nell’ultimo terzo di campo in Serie A.

Ha segnato tre gol, sempre di destro, su otto tiri totali, escluse le conclusioni respinte: una rete ogni 207,7 minuti. Il suo contributo difensivo si è articolato in sei respinte, quattro tiri ribattuti e dieci intercetti. Rilevante e non scontato anche il 50% di successo nei duelli aerei, che ne accerta una completezza, una centralità superiore al passato.

Pjanic, obiettivo 150 passaggi a partita

Nel passaggio da mezzala di possesso a cervello totale e totalizzante della squadra, Pjanic ha arretrato la sua posizione e cercato un diverso modo per indirizzare e influenzare la manovra della squadra. Interpreta il ruolo principale di ogni orchestra di Sarri, il mediano basso per cui passano le trame di gioco. Il tecnico vorrebbe vedergli effettuare 150 passaggi di media a partita, lui ha superato i 100 contro Brescia e Spal (129).

Pjanic è un giocatore dalla concezione più verticale rispetto al passato. Cerca la giocata in avanti, alternando appoggio corto e lancio lungo, facilita il ribaltamento dell’azione anche con il supporto di una mezzala di inserimento e rara intelligenza tattica come Khedira.

Pjanic, cosa cambia con il 4-3-1-2 di Sarri

Se con Allegri, Pjanic faticava ad esprimere la sua visione e spesso finiva per rallentare la manovra bianconera, il fluido 4-3-1-2 di Sarri gli permette di dettare ritmo e respiro del gioco. La Juve è una squadra che, nella visione del nuovo tecnico, deve giocare e anche difendere in avanti, che deve cercare di imporre gioco anche attraverso la territorialità, l’occupazione degli spazi nella metà campo avversaria.

Il bosniaco, che ha segnato 15 gol in campionato con la Juve (22 totali), con l’aggiunta di un trequartista diventa il vertice basso di una sorta di triangolo con una delle mezzali e il trequartista. In questo modo, la Juve ha un’ulteriore via per risalire il campo attraverso il gooco corto.

“Sono sempre stato un giocatore che vuole la palla tra i piedi. Far giocare gli altri mi piace molto, così come mi piace come siamo messi in campo, come sto e come riusciamo a giocare” ha detto Pjanic, come riporta un recente articolo di Rivista Undici. Ai registi, Sarri chiede di abbassarsi in fase di avvio dell’azione, di essere uno schermo a protezione della difesa e spostare il baricentro in avanti per alzare il pressing.

Pressing alto e gioco a tutto campo: ecco il nuovo Pjanic

Dopo le prime due prestazioni incoraggianti e due gare opache contro Fiorentina e Verona in cui si rivede una Juve che fa girare il pallone in maniera fin troppo sterile e orizzontale senza riuscire ad alzare ritmo, Sarri introduce il trequartista al posto del tridente classico. Pjanic effettua 108 passaggi contro il Brescia, 114 contro la Spal, 77 contro l’Inter, partita in cui cerca Dybala con continuità. Diventa uno dei principali fattori della vittoria nel big match che sposta gli equilibri in questo avvio di campionato.

Il gol contro il Bologna, che pure è condizionato da un fallo all’inizio dell’azione non visto del bosniaco, testimonia come la Juve riesca a costruire un vantaggio competitivo attraverso il pressing deciso di Pjanic e il posizionamento alto dei giocatori in fase di non possesso. Pjanic e Higuain riescono a impedire al Bologna di ripartire dalla difesa, Soriano deve effettuare un retropassaggio e Cristiano Ronaldo può avventarsi sulla palla. Pjanic è il più pronto di tutti sulla respinta successiva e firma la vittoria della Juve.

E’ un ulteriore segno di un Pjanic che sta cambiando zona di influenza e modo di giocare per l’ultima definitiva evoluzione. E diventare così un regista totale, un autentico direttore d’orchestra.

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