Balotelli, insulti razzisti a Verona: voleva lasciare il campo. Raiola lo difende via social

Balotelli razzismo Verona-Brescia

La partita tra Verona e Brescia, giocata alle 15.00 allo stadio Bentegodi, si è macchiata dell’ennesimo episodio a sfondo razzista. Questa volta il bersaglio è stato Mario Balotelli che a inizio ripresa ha raccolto il pallone con le mani presso la linea di fondo e l’ha scagliato con forza verso i tifosi di casa. Un gesto forte causato dai ripetuti cori razzisti e fischi nei suoi confronti che hanno fatto infuriare l’attaccante del Brescia.

Un comportamento molto simile a quello tenuto qualche anno fa da Kevin-Prince Boateng, con la maglia del Milan durante un’amichevole contro la Pro Patria. Entrambi hanno minacciato di uscire dal campo, in questo caso Balotelli è stato fermato e convinto a continuare la partita dai suoi compagni e dagli stessi giocatori del Verona. Tra questi Veloso e Rahmani sono andati sotto la loro curva a chiedere di smettere di intonare i cori.

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Verona-Brescia, cori di discriminazione territoriale: partita interrotta

A quel punto l’arbitro Mariani ha interrotto per qualche minuto la partita e lo speaker dello stadio ha comunicato di cessare i cori di discriminazione territoriale, avvertendo di sospendere la partita. Nonostante l’annuncio però i tifosi del Verona hanno continuato a riempire di fischi e insulti Balotelli, beccato ogni volta che ha toccato il pallone.

Un episodio simile si era già verificato nel turno infrasettimanale contro l’Inter quando Super Mario, riempito di cori dagli ex tifosi nerazzurri, aveva risposto con un gestaccio. Martedì sera però gli insulti, comunque pesanti e condannabili, non sono stati a sfondo razzista, mentre i fatti di Verona sembrano più gravi.

Raiola difende Balotelli

Poco dopo quanto accaduto allo Stadio Bentegodi, l’agente dell’attaccante Mino Raiola, attraverso il suo account Twitter ha difeso il suo assistito: “Siamo con Mario. Siamo contro tutte le forme di razzismo. Razzisti ignoranti” conclude

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